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La bicicletta senza catena 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in Varie ed eventuali.
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Bicicletta senza catenaSapevate che la bicicletta è il mezzo di trasporto preferito nel mondo? Ben 100 milioni di biciclette vengono vendute infatti ogni anno, due volte il numero di automobili vendute.
La bicicletta che conosciamo incorpora un sistema di trazione sulla ruota posteriore mediante una catena di trasmissione, sistema che è altamente efficiente ma potenzialmente pericoloso… tutti ricorderanno qualche caduta dalla bicicletta avuta da ragazzini con conseguente ginocchia sbucciate e abiti rovinati per colpa della catena uscita dalla bicicletta.
Adesso è nata la prima bicicletta senza catena: la Dekra-D Drive, prodotta dalla Dynacraft, che al "modico" costo di 300 dollari incorpora un cambio interno che necessita di minore manutenzione ed offre maggiore sicurezza, sostituendo in pratica le parti della bicicletta, come la catena, che richiedono maggiore manutenzione e causano maggiori problemi.

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Pechino, lo Stadio Olimpico del 2008 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in Calcio, Fotografie, Sport.
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E’ stato presentato il progetto grafico per lo stadio di Pechino, sede principale delle Olimpiadi del 2008 che si svolgeranno in Cina. Potete guardarlo voi stessi in versione ingrandita cliccando sull’immagine sotto (si aprirà una nuova finestra di visualizzazione), comunque vedendolo non si può non pensare ad una parte ben precisa dell’anatomia femminile… :)

Stadio Olimpico 2008

TV – I Griffin tornano su Italia 1… censurati 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in Cinema e TV, I Griffin, Serie cult, TV ITA.
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I GriffinDa lunedì 26 giugno gli appassionati italiani de I Griffin ("Family Guy" in originale), geniale serie animata ideata da Seth MacFarlane, saranno contenti di rivederla su Italia 1 (dal lunedì al venerdì alle 14.30)… però, come avevo anticipato un mese e mezzo fa nel mio post Pericolo censura Mediaset per “I Griffin”, Mediaset ha curato l'edizione italiana dei nuovi episodi "alleggerendo le situazioni che potevano alterare la sensibilità dei più piccoli". L'alleggerimento è avvenuto sia in merito ai dialoghi (cosa che avviene spesso anche ne I Simpson), sia in merito alle immagini, dunque quanto vedremo su Italia 1 non è la versione integrale di ciascun episodio della serie… e la censura non è avvenuta soltanto per gli episodi inediti delle stagioni 4-5, ma anche per gli episodi precedenti, già trasmessi in gran parte in prima visione su Italia 1 in versione completa nella stessa fascia oraria qualche anno fa.
Era molto difficile rendersi conto che I Griffin sono una serie animata principalmente adatta ad un pubblico adulto e non rivolta ad un pubblico di bambini… vedremo dal 26 giugno cosa è stata in grado di fare Mediaset, agli appassionati consiglio comunque di vedere la versione in lingua originale del cartone (finora in Italia è stata pubblicata soltanto la stagione 1 in DVD).

Ancora 10 minuti Skype 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in Varie ed eventuali.
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SkypeOut DayAd una decina di giorni dall'ultima occasione, anche oggi è uno SkypeOut Day: gli utenti del software di chat-telefonate-videochiamate possono cliccare sull'immagine a fianco e richiedere gratuitamente 10 minuti (0,20 €) di credito per chiamate “SkypeOut”, fatte verso telefoni fissi e cellulari (le chiamate verso computer con Skype installato sono ovviamente gratuite). Anch'io ovviamente ho un account Skype, lo trovate indicato tra i miei contatti.

La mia intervista su Radio24 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in AntonioGenna.net, Audio, Esclusive, Interviste, Radio.
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La Rosa PurpureaIeri sera, nel corso del programma radiofonico di cinema e spettacolo “La Rosa Purpurea”, in onda dal lunedì al sabato alle ore 21.00 su Radio24 e condotto da Marta Cagnola, sono stato intervistato in merito al mio sito Il mondo dei doppiatori, su temi tra cui come è nata la mia idea di aprire il sito, il materiale che contiene e il forum che raccoglie parecchi appassionati.
Se volete riascoltare la breve intervista, la propongo in streaming qui sotto.

Tormentoni web – “Lo Zio del Bus” 20/06/2006

Posted by Antonio Genna in Video e trailer.
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Lo Un video-tormentone nato ad Hong Kong, basato su una lite tra due persone e sulla frase "Siamo tutti sotto pressione", spopola sul Web da alcuni mesi ed è stato scaricato da milioni di persone nelle ultime settimane. Per vedere il video (sottotitolato in inglese) cliccate sull'immagine a fianco, per meglio chiarire il fenomeno riporto invece un articolo di Cristina Nadotti tratto da Repubblica.it.

"Tu sei sotto pressione, io sono sotto pressione, allora perché mi sfidi?" La frase pronunciata da un signore esasperato durante un diverbio su un bus di Hong Kong è diventata un tormentone via internet e l'inno della metropoli asiatica. Un nuovo esempio di come le riprese amatoriali fatte con un telefonino e il web possano creare nuovi miti, fare tendenza, fungere da osservatorio privilegiato per comprendere la società e le sue nevrosi. Il video di una animata conversazione tra due persone sull'autobus 98, ripreso da un passeggero la sera del 29 aprile e poi messo su internet è già stato scaricato da oltre tre milioni di persone, cioè la metà circa degli abitanti di Hong Kong.
Il filmato ritrae Roger Chan, 51 anni, disoccupato mentre sul bus litiga con un altro passeggero. "Ero a terra – racconta Chan ai giornali – la mia compagna minacciava di lasciarmi e io meditavo il suicidio. Mentre ero sul bus ho chiamato il Telefono Amico per chiedere aiuto, ma il tizio che sedeva dietro a me mi ha battuto sulla spalla e mi ha chiesto di abbassare la voce. Sono esploso". Il seguito è un diverbio con scambio di insulti e la frase ormai diventata cult.
Sarebbe finita qui, come tante scene di nevrosi urbane che si vedono sui mezzi pubblici delle metropoli di tutto il mondo, se non ci fosse stato anche un giovane appassionato della rete. Il successo del video e della frase, che è già diventata un rap e che viene ripetuta ad ogni pie' sospinto dagli studenti nelle loro conversazioni, sta nell'essere l'emblema di una società in cui tutti si sentono stressati. Secondo gli psicologi gli abitanti di Hong Kong si riconoscono nella "pentola in ebollizione" rappresentata dal signore del bus e spiegano, dati alla mano, che la metropoli asiatica è una "giungla urbana ossessionata dall'idea dei soldi, nella quale il 10% della popolazione è sull'orlo di una crisi di nervi".
I giornalisti si sono precipitati sul bus 68, sperando di incontrare l'eroe del "sotto pressione", ribattezzato "lo Zio del Bus" e quando lo hanno rintracciato ne hanno fatto un divo. Roger Chan è sbigottito, diventato improvvisamente da "poveraccio" un eroe nazionale, ma cavalca l'onda e si concede alle telecamere e alle interviste. Con molta fantasia. "Sono nato sfortunato – ha detto Chan – la mia vita è cominciata male, ma ora ha la possibilità di cambiare". E via a raccontare avventure rocambolesche da Paperino, che comprendono anche un biglietto della lotteria vincente perduto, un incidente stradale nel quale ha fatto involontariamente due vittime in Germania e quattro anni di prigione in Belgio per traffico di eroina.
Tutte storie da verificare, ma che stanno appassionando Hong Kong e anche scatenando l'invidia o la rabbia di qualcuno. Roger Chan è stato picchiato da quattro uomini mascherati in un ristorante. Secondo le indiscrezioni gli aggressori sarebbero sgherri al soldo di un usuraio al quale l'uomo del bus deve dei soldi. Insigni accademici commentano la fortuna del video e si dividono tra chi sostiene che "è un segnale della violenza che potrebbe esplodere in città" e chi sostiene che non ha alcun significato sociale ed è solo "una creazione dei mass media". C'è anche chi sta guadagnando alle spalle del signor Chan: il suo litigio è diventato uno spot per una marca di acqua minerale e le vendite sono aumentate.
Forse la vita del "poveraccio" non è cambiata del tutto e non si sa se può consolarlo il fatto che la sua storia è diventata addirittura una voce dell'enciclopedia gratuita online Wikipedia. Provare per credere: sotto "Uncle Bus" sono analizzati gli aspetti legali della questione e le sue relazioni con la società di Hong Kong e la cultura della città, nonché il dibattito seguito alla popolarità della vicenda.

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