Cinema futuro (653): “Taxi to the Dark Side” 16/05/2009
Posted by Antonio Genna in Cinema e TV, Cinema futuro, Video e trailer.trackback
“Taxi to the Dark Side”
Uscita in Italia: venerdì 22 maggio 2009
Distribuzione: Ripley’s Film
Titolo originale: “Taxi to the Dark Side”
Genere: documentario
Regia: Alex Gibney
Sceneggiatura: Alex Gibney
Musiche: Ivor Guest, Robert Logan
Uscita negli Stati Uniti: 30 aprile 2007
Sito web ufficiale (USA): cliccate qui
Sito web ufficiale (Italia): cliccate qui
Cast: Alex Gibney (voce narrante originale), Luigi La Monica (voce narrante italiana)
La trama in breve…
Il 1° dicembre 2002, Dilawar, un giovane taxista afgano, carica tre passeggeri, non farà più ritorno a casa.
Prendendo spunto dall’indagine giornalistica di Tim Golden del “New York Times” sulla misteriosa morte di Dilawar nella prigione americana di Bagram (2002), Alex Gibney intraprende una sorprendente inchiesta che, partendo dalle torture e i soprusi subiti dai “terroristi” arabi rinchiusi nelle carceri militari americane in Afganistan e Iraq, arriva a indagare e svelare la vera natura di gravissimi episodi di violazione dei diritti umani, solo apparentemente accidentali. Un’indagine che lo porta sino a Guantanamo, e ai metodi di interrogatorio della CIA negli anni ’50, ’60 e ‘70, per svelare il lato oscuro della politica anti-terrorismo dell’amministrazione Bush dopo l’11 settembre ed i tanti retroscena dell’intervento americano in Medio Oriente.
Diario del film
di Alex Gibney
L’idea di fare un’inchiesta sulle torture mi è stata suggerita, in tempi diversi, da Don Glascoff, Sid Blumenthal e Rob Johnson. Una volta accettata la proposta, con la benedizione di mio padre, sono andato alla ricerca di una storia particolare su cui avrei potuto iniziare il lavoro di ricerca.
Sono stato letteralmente catturato da un articolo di Tim Golden sul “New York Times” in cui si ricostruiva l’incredibile vicenda del tassista Dilawar. Per la brutalità del modo in cui è stato ucciso, per la conclamata innocenza, ma soprattutto per l’ultimo brano dell’articolo, in cui Golden riportava la confessione di un soldato che ricostruiva il terzo giorno di interrogatorio di Dilawar, in cui, nonostante molti dentro la prigione di Baghram fossero giunti alla conclusione della sua non colpevolezza, continuarono a colpirlo alle gambe. Questo particolare mi è sembrato subito cruciale, mi ha restituito il senso vero delle torture: ogni divieto era rimosso, il lato oscuro della coscienza umana era del tutto senza freni. Mi ha ricordato il “Milgram Experiment” di cui avevo parlato in Enron, in cui mostravo come, con l’incoraggiamento delle autorità, alcuni individui si sentivano legittimati a compiere crudeli atti di sopruso su altri
individui.
La storia di Dilawar si è rivelata cruciale per scoprire come dietro la rete detentiva e gli interrogatori, ci fosse una politica basata sulla tortura. Ci consentiva in altre parole di connettere Bagram con Abu Ghraib e, attraverso i passeggeri del suo taxi, con Guantanamo. Il tutto, ovviamente, rimandava direttamente a Washington.
La corruzione è il legame fondamentale tra i miei film. Enron era sulla corruzione nell’economia, Taxi su quella delle leggi. Entrambi sono incentrati sulla corruzione delle coscienze. The trial of Henry Kissinger (Il processo a Henry Kissinger, ndr) si adatta a questo modello molto bene. Preferisco fare dei film sui colpevoli piuttosto che sulle vittime. E’ vero che Dilawar, una vittima innocente, è al centro della storia di Taxi, ma il tema principale del film si estende ad una indagine su come un piccolo numero di americani ha trascinato l’intero paese nel suo lato oscuro.
Ognuno dei miei film può essere ricondotto in fondo ad una detective story. I detective sono persone che cercano verità, spesso però trovano cose che non avevano cercato o non si aspettavano di trovare. Lavorare su questi argomenti con un proposito del genere mi ha offerto una sorta di slancio ulteriore. In questo senso Enron può essere considerato un “film di rapina” e Taxi la storia di un omicidio. Ma come insegnava il maestro di questo genere, Raymond Chandler, il film non è solo un giallo. E’ piuttosto sulle circostanze, l’atmosfera che aleggia attorno al fatto vero e proprio, perché e come è stato commesso.
Per film come questo è difficile entrare nella storia, non volevo degli esperti della materia ma dei testimoni. Sono andato alla ricerca di ogni persona che era dentro il carcere di Baghram negli stessi giorni di Dilawar: prigionieri, guardie, investigatori. Ho cercato gli avvocati dei detenuti, gli strateghi della politica dell’Amministrazione, gli ufficiali dell’esercito. E’ stato molto difficile raggiungere questo tipo di personaggi, ma siamo stati aiutati dal desiderio di alcuni di loro di parlare di quanto era successo, erano amareggiati dall’esser stati perseguiti penalmente mentre i mandanti sono rimasti impuniti.
L’intreccio, in questo tipo di documentari, è destinato ad essere continuamente riscritto nella sala di montaggio. Sono convinto che i migliori documentari debbano essere strutturati come i buoni film di finzione, anche se ciò è molto difficile da realizzare, perché il soggetto di un documentario è per sua natura in fieri.
Amo Sergio Leone, C’era una volta il West è il mio film preferito, la sequenza iniziale di Taxi, con il suo tocco western, è il mio omaggio a Sergio. Taxi non è un film sulla guerra in Iraq, sebbene vi si possano trovare ugualmente molti riferimenti al riguardo, piuttosto è imperniato sulla “Guerra globale al terrorismo” dichiarata da George W. Bush. Ma ancora più a fondo è su quanto questa decisione politica abbia determinato un cambiamento sostanziale del carattere degli americani, o almeno di come loro si immaginavano fosse.
Spero sia recepito come un racconto istruttivo su come alcune società vengono corrotte dalla paura e dalla rabbia. Forse tra una ventina d’anni risulterà irrilevante, lo spero, anche se non credo sarà così.
FESTIVAL E PREMI
ACADEMY AWARDS 2008
Premio Oscar® Miglior Documentario
TRIBECA FILM FESTIVAL 2007
Premio Miglior Documentario
WRITERS GUILD OF AMERICA 2008
Premio Miglior Sceneggiatura per Documentari
CHICAGO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2007
Premio Gold Hugo – Miglior Documentario
HUMAN RIGHTS NIGHTS 2009
Premio Miglior Documentario
ADOLF GRIMME AWARDS 2008
Premio Miglior Documentario
OJAI FILM FESTIVAL 2007
Premio Miglior Documentario
Premio della giuria
FESTA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI ROMA 2007
Sezione Extra
IDA AWARDS 2007
Nominato Miglior Documentario
NATIONAL BOARD OF REVIEW
Miglior Documentario dell’anno
Trailer italiano:
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andrò sicuramente!