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Cinema futuro (1.031): “Giustizia privata” 22/08/2010

Posted by Antonio Genna in Cinema e TV, Cinema futuro, Video e trailer.
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Cinema futuro - Il cinema del prossimo week-end“Giustizia privata”

Uscita in Italia: mercoledì 25 agosto 2010
Distribuzione: Moviemax

Titolo originale: “Law Abiding Citizen”
Genere: drammatico / thriller
Regia: F. Gary Gray
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Musiche: Brian Tyler
Uscita negli Stati Uniti: 16 ottobre 2009
Sito web ufficiale (USA): cliccate qui
Sito web ufficiale (Italia): cliccate qui
Cast: Gerard Butler, Jamie Foxx, Leslie Bibb, Bruce McGill, Colm Meaney, Michael Irby, Christian Stolte, Regina Hall, Emerald Angel Young, Gregory Itzin, Annie Corley, Richard Portnow

La trama in breve…
Clyde Shelton (Gerard Butler) è un ingegnere meccanico della CIA che ha deciso di abbandonare il suo lavoro per dedicarsi alla famiglia. Una sera due malviventi lo aggrediscono uccidendo davanti ai suoi occhi la moglie e la figlia. Nonostante Clyde li abbia visti, riconosciuti e denunciati, il processo non avrà mai luogo perché il Pubblico Ministero Nick Rice (il premio Oscar Jamie Foxx) patteggia una pena più leggera pur di vincere la causa. Tradito dal sistema giudiziario nel quale credeva, Clyde decide di vendicarsi di chiunque abbia partecipato a quell’accordo. Oltre 80 milioni di dollari di incasso negli USA per un thriller diretto dal regista di THE ITALIAN JOB che obbliga lo spettatore a scegliere tra una giustizia incerta e una vendetta spietata.

LA PRODUZIONE

Gerard Butler, protagonista oltre che uno dei produttori di Giustizia Privata (Law Abiding Citizen), interprete principale di film come il blockbuster 300, Il Fantasma dell’Opera, tratto dal musical di grande successo di  Broadway, e dell’epico RocknRolla di Guy Ritchie, assicura che questo film rappresenta qualcosa di superiore per lui rispetto a tutte le altre pellicole. “Non ricordo di aver lavorato in un film che mi abbia emozionato così tanto”, racconta Butler. “Penso che le tematiche di questa storia siano molto profonde e dovrebbero esortarci a riflettere su quanto siano fortunati molti di noi”.

Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) segue le vicende di Clyde Shelton apparentemente una delle tante vittime del crimine, interpretato da Butler,  e quelle di Nick Rice, un procuratore di Philadelphia interpretato dal premio Oscar® Jamie Foxx, trasportando lo spettatore sempre più in basso, dove la violenza e la vendetta imperversano e dove nulla è ciò che sembra. Il Produttore Lucas Foster ha lavorato assieme allo sceneggiatore Kurt Wimmer per sviluppare la sceneggiatura iniziale. “L’idea di base era quella di un uomo che viene tradito dal sistema e che perciò decide di dare una lezione al sistema stesso, il tutto dalla sua cella in prigione”, spiega Foster. “Vogliamo credere che quando qualcuno viene arrestato, qualsiasi sia l’esito del processo, sia che venga riconosciuto colpevole che innocente, sia la fine di tutto. Nel nostro film, invece, è solo l’inizio”.

Uno spunto così anti convenzionale  ha persuaso Butler del fatto che Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) fosse diverso dal classico thriller psicologico. “La storia mi ha colpito come non mi succede mai con la maggior parte dei thriller”, dice Butler. “Per molti versi si tratta di una trama che è completamente inaspettata. Sin dall’inizio sai che si sono verificati degli eventi terribili e fai il tifo per una sola persona. E’ una storia molto intensa e agghiacciante, eppure alla fine si provano empatia e commozione nei confronti di entrambi i personaggi”.

Il film  getta anche uno sguardo accusatorio sulle incongruenze di un sistema giudiziario sovraccarico. “Il Governo è un apparato fantastico”, dice Foster. “Ma qualche volta, soprattutto in materie complicate come quella della giustizia, fa cilecca”.

“Se sono una persona normale e vengo colpito da una tragedia credo di avere il diritto di prendermi del tempo per ritrovare me stesso”, continua. “Mi rivolgo agli organi competenti, pensando che otterrò giustizia. Clyde Shelton non ottiene alcuna giustizia e per questo decide di affrontare personalmente la questione. E’ una cosa che comprendo bene. Se qualcosa di tanto orribile capitasse alle persone che io amo vorrei che fosse fatta giustizia in qualsiasi modo possibile. Lui fa ciò che crede giusto, ciò che pensa sia nobile”.

Il governo è rappresentato dall’Assistente del Procuratore Distrettuale, Rice, interpretato da

Jamie Foxx. “Nick Rice è praticamente l’immagine riflessa di Clyde Shelton”, dice Foster. “Lui lavora all’interno del sistema ma il sistema non sempre funziona bene. E’ questo il dilemma morale che si trova ad affrontare”.

“La dedizione di Rice nei confronti del sistema legale qualche volta ostacola la sua dedizione nei confronti della giustizia”, dice Foxx, la cui carriera, straordinariamente versatile, include performance comiche in  show televisivi come “In Living Color” ma anche ruoli da Oscar come quello di Ray Charles nel film Ray. “Qualche volta il modo stesso in cui il sistema funziona non gli permette di essere coinvolto quanto vorrebbe. Nick è una brava persona. E’ il tipo che fa tutto secondo la legge, ma non è sempre questo il modo giusto di fare le cose. Il sistema non sarà mai perfetto, perciò lui tenta sempre di destreggiarsi in un mondo imperfetto”.

“Non è un film dove tutto è bianco o è nero”, aggiunge Foster. “I nostri personaggi principali sono uniti dalla tragedia. Sono entrambi sia buoni che cattivi”.

Alan Siegel, socio di Butler nella società di produzione  Evil Twins, è venuto a conoscenza di Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) dopo aver letto la sceneggiatura di Wimmer del film Salt. “Era una sceneggiatura eccezionale”, spiega. “Kurt è venuto a presentarsi in occasione di una cerimonia per la consegna di un premio, dove Gerry ha ottenuto un riconoscimento per 300. Gli ho detto che Gerry ed io eravamo suoi fan e gli ho chiesto se aveva altre sceneggiature.

Il giorno successivo mi ha mandato Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) ed io l’ho letta immediatamente. Quella stessa sera ho chiamato Gerry e gli ho  chiesto di leggere la sceneggiatura spiegando che, probabilmente, la Evil Twins aveva trovato il suo primo film da produrre”.

“Questo film analizza l’imperfetto sistema giudiziario del nostro paese”, prosegue Siegel.

“Entrambi i protagonisti vogliono un sistema più perfetto ma hanno un’idea differente di ciò che sono pronti a sacrificare a livello personale. La forte determinazione che entrambi posseggono li obbliga a fare cose estreme e il pubblico alla fine del film si chiederà se il fine giustifichi sempre i mezzi. Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) sarà uno di quei rari film che provocheranno dibattiti non appena inizieranno a scorrere i titoli di coda. I produttori hanno scelto F. Gary Gray come regista del film anche in considerazione della potenza dei suoi lavori precedenti, come The Italian Job, Il Negoziatore, Be Cool e Set It Off-Farsi Notare. “Volevamo lavorare con lui”, spiega Foster. “Continua a fare sempre dei film molto interessanti. Sono tutti diversi. Ciò che hanno in comune è la presenza di personaggi complessi. Questo film richiedeva una mano molto ferma e posata e lui era il regista ideale per questo particolare tipo di materiale”.

Gray, sin dai suoi esordi come regista a metà degli anni ’90, ha girato pellicole estremamente innovative, come Friday e Set It Off-Farsi Notare, costruendosi la reputazione di regista di grande originalità e delicatezza. “E’ molto tranquillo”, dice Foster. “Ma era facile vedere la magia che stava creando. Dopo aver visto i giornalieri rimanevo sempre meravigliato di fronte al modo in cui riusciva a sviluppare il personaggio e lo stile visivo del film. Era tutto nella sua testa, sin dall’inizio. E’ un maestro in quel che fa”.

Jamie Foxx ha lavorato con alcuni dei registi più acclamati di Hollywood, tra cui Oliver Stone, Sam Mendes e Michael Mann, ma non aveva mai lavorato assieme a Gray. Il regista ricorda di aver ricevuto una telefonata da Foxx che ha dato un forte impulso al progetto.

“Mi ha chiamato e mi ha detto, ‘Ho accettato di prendere parte a questo progetto e credo che tu debba farne parte. Sarebbe perfetto per te”, ricorda Gray. “Perciò ho letto la sceneggiatura e mi sono reso conto che era perfetta per me; erano anni che avevo voglia di lavorare assieme a Jamie e non avrebbe potuto esserci un progetto migliore per iniziare a lavorare assieme”.

“Gary ha un occhio incredibile”, sostiene Foxx. “Il film ci appare in tutta la sua epicità, sin dall’inizio, e questo grazie al modo in cui lo ha girato, non sono molti i registi che ci riescono. E’ capace di lavorare in produzioni molto vaste e riesce a far sì che le persone diano il meglio di sé sullo schermo”.

Butler descrive la passione di Gray per questo progetto e la sua infaticabile energia, che gli hanno permesso di portare a termine il film anche sotto una forte pressione. “Gary è salito a bordo e ha dato vita alle parole che erano scritte sulla carta”, afferma Butler. “Avevamo una sceneggiatura stupenda ma il film è anche meglio. E’ molto emozionante. La drammaticità del film è stata sviluppata in maniera strepitosa ed è riuscito ad ottenere delle performance straordinarie da parte di tutti gli attori”.

L’idea di un uomo che prende in ostaggio una città intera da dietro le sbarre della sua cella di prigione ha messo in moto l’immaginazione di Gray. “Come può una persona che si trova in prigione istillare tanta paura? Ho pensato ad Al Capone, che gestiva  la sua banda dalla prigione. Mi piacciono i bei film sui gangster e amo anche i buoni thriller”.

Anche in considerazione dell’opportunità di lavorare con due attori così bravi il progetto appariva irresistibile agli occhi del regista. “Questa pellicola non rientra nella normale formula Hollywoodiana”, puntualizza. “In genere c’è un antagonista e un protagonista. Si può facilmente predire chi siano e cosa faranno. Qui invece si mette in moto una vera e propria partita di scacchi con un colpo di scena finale totalmente inaspettato.

“Nick Rice, il Procuratore Distrettuale, sta dalla parte della legge, ma certe volte sa essere un vero stronzo”, spiega Gray.

“Clyde è stato punito ingiustamente. Durante tutto il corso del film, a seconda della scena, è difficile decidere per chi fare il tifo”.

Gray descrive Foster come un produttore pragmatico. “Vuole certamente essere ascoltato”, ride

Gray. “Si potrebbe argomentare che non sia una buona idea mettere assieme nella stessa stanza due personalità così forti, ma avevamo un rapporto ottimo”.

“Il suo pregio migliore come produttore era che sapeva quando tirare le redini e quando invece lasciarle più lente”, prosegue il regista. “E’ una cosa che rispetto. Ha avuto tante idee meravigliose, è una persona forte ma anche molto creativa e gentile. Voglio sempre una persona come lui nel mio team”.

Gray sostiene che Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) combini tutti gli elementi che lo emozionano del cinema. “Ogni giorno mi svegliavo emozionatissimo per le infinite possibilità che mi attendevano sul set”, spiega. “Con una sceneggiatura come quella, con degli attori e dei produttori che mi  permettevano di spaziare e di improvvisare,  ho sentito di avere l’opportunità di creare qualcosa di straordinario”.

Il Co-produttore Jeff Waxman promette che gli spettatori rimarranno sbalorditi di fronte a quello che vedranno. “Rimarranno col fiato sospeso sin dall’inizio del film”, afferma. “E’ un film veramente avvincente. Dal primo minuto fino all’ultimo secondo rimarrete in attesa di vedere quale sarà la mossa successiva di Clyde”.

Butler rivela che Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) gli ha fatto provare la stessa sensazione che aveva avvertito alla fine delle riprese di 300. “Sarà un’esperienza memorabile per gli spettatori. Abbiamo un cast fantastico e la regia è favolosa. Jonathan Sela, il direttore della fotografia, ha conferito al film un look così bello e particolare che anche solo guardare il film è estremamente emozionante. E poi ciò che si pensa di capire della trama viene completamente rovesciato”.

Secondo Foxx, le ragioni del fascino del film sono semplici da spiegare. “Il film catturerà l’attenzione degli spettatori. Una volta iniziato, non sapranno mai cosa aspettarsi dalla scena successiva: ed è proprio questo che li terrà incollati alle loro poltrone”.

EROI E CATTIVI

Lucas Foster, Gerard Butler e Alan Siegel hanno iniziato a sviluppare la sceneggiatura di Giustizia Privata convinti dell’idea che Butler dovesse interpretare il ruolo Nick Rice, il procuratore distrettuale in preda ad un conflitto morale. Ma nel corso delle sviluppo della sceneggiatura, qualcosa in Butler è cambiato. “Ho capito che più discutevo del personaggio di Nick, più mi interessavo a Clyde”, rivela l’attore.

“Una delle questioni di cui parlavamo spesso riguardo al personaggio di Clyde era il rischio che sembrasse uno dei soliti cattivi da manuale”, prosegue. “Ma pensavo: ‘potrei essere io, potresti essere tu. Come ci comporteremmo in una situazione del genere?’ Volevo che gli spettatori comprendessero il suo dolore. Ridi assieme a lui, ne resti affascinato, ma sai nel profondo di te che è una persona distrutta. E’ stato interessante esplorare un personaggio di cui ero terrorizzato e che allo stesso tempo è una persona per la quale potrei provare simpatia”.

Clyde è il ‘cittadino rispettoso della legge’ del titolo[1]: un uomo ordinario la cui vita  cambia per sempre a causa di un evento del tutto casuale. “L’unica cosa che rimane a Clyde è cercare di ottenere giustizia”, precisa Butler. “Ripone tutte le sue speranze in Nick Rice e nel sistema, e spera che i due criminali vengano puniti. Quando tutto ciò non accade a causa di Nick, che è più preoccupato della sua carriera che di altro, Clyde rimane solo in tutti i sensi. E’ un’anima persa.

Sfortunatamente per tutti gli altri lui possiede il talento e la tenacia per assicurarsi che il sistema che lo ha deluso venga messo in ginocchio. Nessuno, di quelli che hanno avuto parte attiva nel caso, sarà risparmiato, soprattutto Nick”.

Il regista F. Gary Gray descrive Clyde come una vittima e anche come un mostro, per certi versi. “Bisogna chiederci cosa avremmo fatto noi”, spiega. “Gerard Butler ha dovuto affrontare una sfida molto difficile nell’interpretazione di questo personaggio. Clyde rappresenta una persona normale come tante altre, ma mette in pratica delle cose che la maggior parte di noi non ammetterebbe mai neanche di aver pensato e ancor meno di aver fatto. Gerard è riuscito a dar vita ad un personaggio che vive tra due mondi”.

Per prepararsi al ruolo Butler ha trascorso del tempo al fianco di alcuni criminologi, studiando la psicologia dei serial killer e dei così detti ‘revenge killer’[2]. “Ho anche visto dei documentari ed ho fatto molte ricerche su Internet”, racconta. “E’ stato illuminante per me”.

Per Butler questo ruolo rappresenta un ulteriore passo in avanti in una carriera, che per sua scelta, è molto diversificata. “Quando si osserva la gamma di film interpretati da Gerry ci si accorge di quanto sia eclettica”, dice Siegel. “E’ passato dalla commedia romantica, al musical, ai film drammatici fino ad arrivare agli action. E i suoi personaggi sono tutti diversi tra di loro. Dopo 300 ha iniziato ad essere riconosciuto per strada; ci è voluto un po’ di tempo prima che ciò accadesse perché le sue scelte sono state sempre inusuali”.

Un altro attore egualmente imponente interpreta il ruolo dell’altro protagonista del film. Dall’altra parte della bilancia della giustizia rispetto a Clyde c’è Nick Rice, il procuratore interpretato da Jamie Foxx.

“La cosa che ho sempre apprezzato di questo film è quanto sia stretto il legame tra questi due personaggi”, afferma Butler. “Sono due guerrieri che si affrontano in un testa a testa. Nonostante il loro obbiettivo sia quello di distruggersi a vicenda tra di loro c’è grande rispetto e comprensione. Una delle cose che Clyde cerca di far capire a Nick è che avrebbe potuto trovarsi lui nella sua stessa situazione”.

Lucas Foster concorda. “Questi due personaggi potrebbero facilmente scambiarsi i ruoli. Sono entrambi complicati. Entrambi sono in lotta con il concetto stesso di moralità. Entrambi cercano di raggiungere una sorta di bene superiore. Ma il modo in cui tentano di fare tutto ciò è totalmente differente. Amo i film in cui ci sono dei personaggi complessi. Non credo che gli eroi più convenzionali riflettano la realtà.

Nick ha fatto cose di dubbia moralità. Il suo personaggio possiede molte sfumature di grigio. I suoi obbiettivi sono nobili, è il modo che sceglie per raggiungerli che qualche volta non lo è affatto”.

Foxx si è unito al cast perché era attratto sia dalla sceneggiatura che dalle persone coinvolte nel film. “So quando ho voglia di lavorare con certe persone”, spiega l’attore. “Mi ricordo cosa ho provato quando ho visto 300. Gerard Butler in quel film ha dato il meglio di se e mi è subito venuta voglia di lavorare assieme a lui. Inoltre, è una storia bella ed interessante, perciò mi sono detto ‘Facciamolo!’”.

L’attore ha contribuito con molte idee e trovate potenti per sviluppare il personaggio di Nick

Rice, ricorda Foster. “Jamie ha avuto una grande influenza su questo film. Ha trascorso molto tempo sulla sceneggiatura. Vedeva Nick come qualcuno che ha smarrito la sua strada, non come un personaggio che dovesse per forza essere bello ed eroico. Jamie si è impegnato moltissimo per riuscire a mostrare dei momenti di genuina fragilità e debolezza. Per gran parte del film Nick è intrappolato in qualcosa che va al di là della sua concezione di controllo. Riuscire in questo ha richiesto diversi livelli dal punto di vista dell’interpretazione e Jamie ce l’ha fatta alla grande”.

Siegel concorda pienamente. “Foxx ha aggiunto una grande profondità al suo personaggio e ciò ha aiutato il film enormemente”. Prosegue, “Jamie ha arricchito il suo personaggio, aggiungendo elementi della personalità che non erano descritti nelle pagine della sceneggiatura  e a cui nessuno di noi aveva pensato. Interpreta Nick come un tipo tutto in ghingheri che sta cercando di farsi strada nella sua professione e che non ha alcun problema a lavorare in un sistema legale inefficiente, perché vuole disperatamente tentare la scalata al successo. Lui pensa di agire eticamente, ma presto scopre che non è così. C’è un punto cruciale nel film in cui dovrà mettere in discussione le sue scelte”.

Lavorare assieme a Foxx per dar vita al personaggio mi ha permesso di imparare una grande lezione,

dichiara Butler. “Nelle versioni precedenti della nostra sceneggiatura Nick era un personaggio troppo piatto. Jamie è arrivato e gli ha fatto letteralmente spiccare il volo. Il suo Nick è tranquillo,  è carismatico, intelligente, spiritoso, ed è un bravo padre di famiglia. Riesce a conquistarsi la simpatia del pubblico. E’ lì fuori a combattere la sua battaglia, e senza dubbio è anche dotato di un forte ego.

“Jamie ha conferito tutte queste cose al suo personaggio”, prosegue l’attore. “E’ così forte e potente. Ci sono dei testa a testa così intensi e celebrali tra i nostri personaggi.

Eppure, essendo un film di grandissimo intrattenimento, temevo che le nostre scene non avrebbero avuto il dovuto risalto, e invece sono proprio quelle il cuore del film”.

Foxx non temeva di rivelare i difetti personali del suo personaggio che hanno contributo a creare la situazione esplosiva che questi si trova ad affrontare. “Uno degli elementi che Jamie ha portato in questo film, e che nessuno di noi aveva colto nella sceneggiatura, è l’arroganza di Nick”, spiega Gray. “All’inizio è un arrivista, è una persona molto intraprendente preoccupata solo del suo successo, alla fine, invece, grazie all’arco narrativo della storia, ha ulteriori occasioni che gli permettono di far sviluppare il suo personaggio ”.

Butler e Foxx hanno provato assieme per due settimane prima delle riprese per creare la complicata alchimia tra i due personaggi. “Quando Jamie ed io siamo arrivati assieme davanti alla Mdp è stato magico”, dice Butler.

I due attori hanno tentato di innescare questa tensione dinamica tra i loro due personaggi sebbene le scene in comune tra di loro fossero oggettivamente poche. “Li vediamo assieme solamente in cinque o sei scene, ma sono esattamente come speravamo che fossero”, dice Foster. “Volano scintille, della serie ‘quando il gatto incontra il topo’! Sono Jamie Foxx, premio Oscar®  per Ray, e Gerard Butler, protagonista di 300! E’ come un match di boxe”.

Foxx ha incontrato sia dei procuratori che degli avvocati per avere un quadro d’insieme del sistema  della giustizia penale. L’immagine che ne ha colto è stata quella di ‘gladiatori dell’aula di tribunale’. “Hanno delle opinioni molto diverse in materia di giustizia”, nota. “Hanno a che fare con la giustizia ogni giorno, in aula, e devono avere le spalle forti. Non possono lasciarsi sopraffare dalle emozioni.

“La maggior parte dei Procuratori Distrettuali con cui ho parlato non faceva altro che pensare alla   propria percentuale di condanne”, dice Foxx.

“Fondamentalmente, lo stesso vale per il mio personaggio. E’ in ascesa e non c’è nessuno che non possa condannare. Se non riesce a condannare qualcuno con un processo, allora tenterà la via dell’accordo, perché il suo scopo è tenere alte quelle percentuali. Lui la vede così: ‘E’ il sistema della Giustizia: e io ne sono il Michael Jordan’”.

Anche se Foxx si è impegnato a fondo nella creazione di un personaggio memorabile e realistico, riconosce che sarà Clyde il vero punto di riferimento degli spettatori. “Vivranno questo film attraverso di lui, attraverso le sue emozioni, il suo amore per la figlia e la moglie e la rabbia che lo ha inghiottito. La giustizia dovrebbe servire a far sì che tutti quanti possano dormire sonni tranquilli, ma qualche volta non ci riesce.

“Chiunque avrebbe un po’ di compassione per Clyde”, prosegue l’attore. “Una folle catena di eventi ha messo in subbuglio la sua vita, e pensa: ‘Come è potuto accadere a me? Sono una brava persona, non ho fatto mai male a nessuno. Mi sveglio, vado a lavoro, vado in chiesa, pago le tasse. Come è potuto succedere proprio a me?’”

I produttori hanno affiancato ai due protagonisti un cast di brillanti attori, tra cui Viola Davis, nominata agli Oscar®  del 2008 come Migliore Attrice non Protagonista. All’inizio, i Filmmaker cercavano un attore per il ruolo del Sindaco di Filadelfia quando, improvvisamente, Alan Siegel ha avuto un’illuminazione. “David Meister, il mio compagno, è uno stilista e mi aveva detto che Viola Davis era tra le stelle che avrebbero indossato uno dei suoi abiti in occasione della cerimonia degli Screen Actors’ Guild Award. Noi stavamo cercando un uomo, ma perché invece non scegliere una donna per quel ruolo? Avevo visto la sua grandiosa performance ne Il Dubbio e sapevo che sarebbe stata perfetta”.

La scene in cui appare il sindaco dovevano essere girate nel bel mezzo della stagione in cui vengono conferiti i premi, perciò è stato difficile per la Davis riuscire a conciliare tutti i suoi impegni. “Ma le abbiamo comunque chiesto di prendere in considerazione la possibilità di venire a Filadelfia per girare le sue scene, e lei ha accettato con entusiasmo”, spiega Siegel. “Alla fine del primo giorno di riprese il cast e la truppe le hanno fatto un applauso scrosciante, è stato allora che ho capito che il nostro film stava andando nella direzione giusta”.

In pochissimi minuti  di riprese la Davis ha creato un ritratto vivido di una donna-politico di una grande città, che si trova a dover affrontare una serie di eventi catastrofici. “E’ stata magnifica”, dice Foster. “Siamo rimasti tutti senza parole sul set. Andavamo in giro a dire, ‘E’ meglio che trovi il modo di far meglio il mio lavoro perché ci ha fatto capire che forse dovremmo tornare tutti a scuola’”.

“E’ incredibile”, dice Foxx della Davis e della sua performance. “Ti viene quasi voglia di prendere il suo personaggio e di creare una serie televisiva drammatica”.

Davis spiega di essere stata attratta dal potere e dall’autorità del suo personaggio. “Devo ammettere che avrei facilmente potuto  sviluppare una  certa dipendenza al fatto di venire sul set  e avere la possibilità di controllare un gruppo di uomini pieni di testosterone. Non è una cosa che ho la possibilità di fare nella vita reale. Ho dovuto combattere contro quella parte di me che tende sempre a scusarsi dopo che grido contro qualcuno. Dovevo combattere contro tutte quelle cose che mi hanno insegnato su come debbano comportarsi le donne”.

F. Gary Gray ha molto da dire su Viola Davis, e sono tutte cose positive. “Viola fa sì che ne sia valsa la pena di passare tutte quelle lunghe notti insonni e di avere la tremarella da eccesso di caffeina. Quando si vede una performance come la sua tutto quello che hai dovuto passare per fare un film non conta più. Quando arriva sul set incarna il potere è questa la maniera migliore per descriverla. Ha superato ogni nostra aspettativa”.

Davis è rimasta molto colpita dal modo in cui Gray è riuscito a cogliere sia gli aspetti tecnici dell’arte cinematografica che l’esigenza di collaborare assieme agli attori. “Mi piace molto lavorare con dei registi che hanno una visione e che sanno cosa vogliono”, spiega. “Quando arrivo sul set non voglio un regista che dica ‘Fai quello che ti senti di fare e divertiti’. Non voglio fare quello che mi sento di fare. Voglio un regista che mi dica cosa fare. E poi posso anche dire ‘Non voglio fare questa determinata cosa’, ma almeno ho qualcosa su cui lavorare. Gary aveva una visione molto ben definita”.

Leslie Bibb, che interpreta Sarah, un’assistente Procuratrice Distrettuale che lavora assieme a Nick Rice, ribadisce questo stesso concetto. “Un regista è come il papà del set”, spiega. “E’ il capitano  della nave. E’ una cosa che ti mette una grande pressione addosso e questo film non era certo per i deboli di cuore, ma Gary sapeva cosa voleva. Mi piacciono le persone convinte”.

Quando incomincia il film, Sarah è appena all’inizio della sua carriera e Nick è il suo modello di riferimento. “Sarah si trova dove era Nick 10 anni fa”, dice Siegel. “Il Sistema, poco a poco, la inghiottisce. Iniziamo a credere che prenderà la stessa strada di Nick”, aggiunge. “Leslie è una giovane ed emozionante attrice che riesce a far innamorare di se la Mdp”.

La Bibb ha accettato con piacere la possibilità di interpretare un personaggio che lei stessa definisce come “una donna intelligente e con un gran fegato”. “Sarah venera Nick, ma ha una vera e propria crisi di coscienza e inizia a mettere in discussione le proprie scelte”, spiega la Bibb. “Credo che all’inizio sarebbe pronta a fare qualsiasi cosa voglia Nick, ma il suo viaggio interiore inizia dal momento in cui si chiede se la decisione che hanno preso fosse giusta e se ne sia valsa la pena.

“E’ un film provocatorio”, osserva. “Gli spettatori una volta lasciato il cinema ne parleranno a lungo. Non esiste il banco e il nero qui, non c’è una risposta giusta e una sbagliata”.

Bibb si considera molto fortunata per aver avuto l’opportunità di recitare in diverse scene accanto a  Foxx. “Jamie è un grande attore”, dice. “Mi emoziona sempre incontrare qualcuno che rispetto  come attore. Mi fa ridere ed è così bravo a fare le imitazioni. Quando trascorri 16 ore al giorno con qualcuno puoi solo augurarti che sia una brava persona”.

Colm Meaney e Michael Irby interpretano due agenti della polizia che lavorano al fianco di Nick nella sua battaglia contro Clyde. “Colm Meaney è veramente divertente”, dice Gray. “Non vedevo l’ora di lavorare assieme a lui. Con la sua esperienza e il suo background ha arricchito  molto il suo personaggio. La sua presenza si percepiva distintamente”.

Questo brillante attore, interprete di una vasta gamma di ruoli in film il cui genere spazia dalle commedie Irlandesi indipendenti, come The Snapper, a “Star Trek: Deep Space Nine”, è un fan entusiasta della sceneggiatura. “Era il genere di sceneggiatura che definiresti ‘page turner’”, sottolinea Meaney. “Leggerla è stato come leggere un buon libro. Sin dalla prima pagina mi sono sentito catapultato in questo mondo alla deriva. L’ho letta tutta d’un fiato”.

Il personaggio interpretato da Meaney, il Detective Dunnigan, è un poliziotto della vecchia scuola che vuole arrivare alla verità con tutti i mezzi necessari. “Sarebbe ben felice di arrivare a usare tecniche come quella del waterboarding[3]”, dice l’attore. “Nick, invece, cerca di risolvere la questione nel modo più ragionevole possibile”.

Personaggi realistici, una trama avvincente e drammatica e delle performance straordinarie, tutto ciò rende Giustizia Privata diverso da tanti altri film di azione e thriller.

Racconta Meaney, “Jamie ha quell’atteggiamento tipico della strada e allo stesso tempo ha un intelletto feroce, perfetti per il personaggio del Procuratore Distrettuale. E’ una persona che conosce la legge e le persone. E’ meraviglioso vedere queste due cose coesistere in uno stesso personaggio”.

Michael Irby è un volto noto della Tv, per il ruolo in “The Unit”. “A casa mia guardiamo “The Unit” religiosamente”, dice Foster. “Quando discutevamo su chi dovesse interpretare il Detective Garza sapevamo che lui era un attore molto onesto e realistico. Volevamo che questi due poliziotti sembrassero dei veri poliziotti che hanno a che fare con la morte e con il caos ogni giorno”.

La sobrietà di Irby fa sì che ogni sua scena risulti realistica, dice Gray. “Ci tengo molto che si istauri l’alchimia e Michael era sempre l’ingrediente perfetto per bilanciare la scena. E’ un dono per un regista avere a disposizione un attore che riesca ad arricchire un ruolo con elementi che nella sceneggiatura non appaiono”.

Irby dice di avere ricevuto molta energia positiva dal regista. “Gary ha il fuoco dentro!” Racconta. “Ci ha suggerito alcune idee all’inizio delle riprese. Sa bene cosa vuole e speri sempre di riuscire a darglielo. Tutti hanno fatto del loro meglio”.

Completa il cast Bruce McGill, nel ruolo di Jonas Cantrell, il Procuratore Distrettuale,

capo e mentore di Nick. Gray conosceva McGill perchè lo aveva incontrato in occasione delle riprese di un pilot per la Tv. “Ci dicevamo sempre che avremmo lavorato assieme di nuovo”. McGill spiega le ragioni della grande fiducia che ha nei confronti di Gray, “Lo guardavo negli occhi e riuscivo a vedere che aveva tutto il film nella sua mente”, dice l’attore. “Aveva una gran voglia di fare questo film. E’ un genere molto particolare, si tratta di un thriller adrenalinico, con tanto di fuochi pirotecnici e con un cast di stelle di prima grandezza. Gary conosce  questo tipo di materiale molto bene”.

Bruce McGill aveva già lavorato anche assieme a Foxx in Collateral e Ali. “Sono un grande fan di Foxx”, dichiara McGill. “Lo ammiro molto, da tanto tempo. Sul set, ogni giorno ha portato con se una grande energia”.

“L’aspetto importante del mio personaggio è il suo rapporto con Jamie”, dice. “All’inizio è molto paterno. Hanno un rapporto affettuoso che dura da tanto tempo, non è un rapporto del tipo capo/ subordinato. Ma è un mondo molto cattivo e le cose cambiano alla svelta; e la conta delle vittime ha inizio…”.

UNO SGUARDO ALLA FILADELFIA “NEO-NOIR”

Fondamentalmente, Giustizia Privata (Law Abiding Citizen) è una storia urbana e anche a causa della sua trama intricata necessitava di essere girata in una grande città americana. L’azione originariamente era ambientata a Los Angeles. Gli eventi all’interno della storia hanno acquisito un significato speciale dal momento in cui l’ambientazione è stata trasferita a Filadelfia.

“Si è trattato di una scelta molto specifica da parte nostra”, dice il produttore Lucas Foster. “Questa città è la sede del common law inglese in America. I Padri Fondatori hanno trascorso molto tempo qui. Si tratta di un film che parla della giustizia perciò aveva senso per noi girare nel posto in cui molte questioni legate alla giustizia sono state affrontate per la prima volta”.

La scelta di  questa città per i filmmaker ha significato avere a disposizione un’ambientazione dalle caratteristiche molto particolari, dice Foster. “Ha un’architettura favolosa, è una città enorme ma non per questo impersonale. Ti da l’idea di un posto dove ci si possa sentire un po’ persi.

“Era anche importante per noi avere un posto che fosse austero e inusuale”, aggiunge. “Noi definiamo il look di questo film ‘neo-noir’. Non credo che Filadelfia sia mai stata fotografata nel modo in cui l’abbiamo fotografata noi”.

La City Hall, la cui singolare silhouette è da oltre un secolo una delle immagini distintive dello skyline di Filadelfia, acquisisce un significato via via sempre più rilevante nel corso dell’azione. “La City Hall è uno degli edifici più belli che abbia mai visto in America”, dice Butler. “Ha degli scorci meravigliosi, non importa dove ti trovi è sempre bellissima. Una sera abbiamo illuminato tutta la strada che porta alla City Hall, e vedendola sono rimasto letteralmente senza fiato”.

“Quando arrivi in una città così grande ti senti come una goccia nell’oceano”, dice l’attore. “La città era molto emozionata all’idea di averci lì; sono rimasto affascinato da Filadelfia. Ci girerei subito un altro film”.

Per le scene più critiche, che hanno luogo dentro alla prigione, e stata scelta una famosissima location: Holmesburg Prison.

Questa prigione è stata chiusa nel 1995 dopo che due guardiani erano rimasti uccisi nel corso di alcuni disordini tra i detenuti. E’ conosciuta soprattutto come il luogo dove sono stati fatti degli assurdi esperimenti medici su alcuni prigionieri. E’ stata costruita nel 1896 e recentemente è stata parzialmente riaperta per ospitare i detenuti provenienti da altri penitenziari sovraffollati. Holmesburg è l’antitesi delle prigioni moderne con i suoi muri di mattoni fatiscenti, le sue strutture arcaiche e le sue celle arrugginite.

“Holmesburg è un posto quasi medievale”, dice Foster. “Ci si sente trasportati in un’era diversa. Questo film avrebbe potuto essere ambientato in qualsiasi periodo se non fosse per i veicoli moderni. Avrebbe potuto essere un film degli anni ’40 come Il Grande Sonno. Holmesburg si è prestata molto bene per dare la sensazione di un luogo senza tempo”.

Girare in questa prigione si è rivelata un’esperienza potente per Butler. “Ci trovavamo in una vera prigione funzionante”, dice l’attore. “Non sono il tipo che ha familiarità con le prigioni, come Clyde Shelton, del resto. Mentre giravamo spesso dovevamo fermarci per permettere ai detenuti ammanettati di passare per i corridoi, sorvegliati dalle guardie, e poi ricominciavamo a girare. E’ stata un’esperienza affascinante, anche con tutti quei cattivi odori e il freddo. E’ un luogo che ha una lunga storia alle spalle”.

F. Gary Gray ha lavorato a stretto contatto con lo scenografo del film, Alex Hajdu, per sviluppare il particolare stile visivo di Giustizia Privata (Law Abiding Citizen), che prende ispirazione dalla città  e che riflette la complessità della storia. “L’argomento del film imponeva uno stile unico”, dice il regista. “Abbiamo preso alcuni degli elementi classici del genere noir e li abbiamo inseriti in un film molto moderno. Non avevamo paura delle ombre lunghe o di usare forti contrasti. Ho pensato che fosse lo stile perfetto, considerando la materia del soggetto”.

Filadelfia di per se ha aiutato a definire il look del film, secondo Hajdu. “Ho attinto dalla cromia e dal carattere dalla città. L’architettura e la mole degli edifici si sono tradotti in uno stile visivo. Filadelfia è fantastica da questo punto di vista. Ha una lunga storia alle sue spalle. Essendo una città antica ha una cromia quasi Europea. Ci sono molti mattoni e toni della terra, e andavano benissimo per il nostro colore tenue, da film noir”.

Vedere la sua visione realizzata così meticolosamente è stato molto gratificante per Gray. “Una cosa è sognare un mondo come questo”, dice. “Un’altra cosa è avere un partner creativo che ha l’abilità di realizzarlo con tutte le incredibili idee in esso contenute. Alex era un soldato. E’ un narratore  che sa come creare visivamente un mondo”.

Gray riconosce ad altri due membri chiave del team di produzione il merito di essere riusciti a creare l’atmosfera che lui aveva immaginato per il film. “Il nostro direttore della fotografia Jonathan Sela è favoloso. E’ una persona tranquilla, ma è fantastico. Non credo che sarei riuscito a creare lo stile di questo film senza la sua competenza. Gli ho detto che volevo un ritorno ai film noir classici e lui ha capito subito. Ha avuto delle idee fantastiche per riuscire a ricreare questo stile”.

Anche i costumi dovevano rispettare i rigorosi criteri imposti da Gray. “Jeffrey Kurland, il nostro costumista, ha colto al volo il concetto di neo-noir”, dice il regista. “E’ un vero artista. Non avevo mai lavorato con un costumista in grado di cogliere così bene un concetto come questo.

Riesce anche a far sentire a proprio agio gli attori, e ciò rende il mio lavoro più semplice  perché quando gli attori si sentono a proprio agio riescono a regalare le loro performance migliori”.

L’innata comprensione che Gray ha dell’importanza dell’elemento visivo non ha certo semplificato la vita allo scenografo, ma non per questo è stato meno gratificante per lui. “Lavorare con Gary è stata un’esperienza notevole”, dice Hajdu. “E’ facile discutere con lui delle tue idee. Esortava a trovare degli aspetti di questo film che non apparivano sulla sceneggiatura. Abbiamo trascorso ore assieme al direttore della fotografia per definire questo film fin nei minimi dettagli, sapevamo dove ci stavamo dirigendo”.

Ogni produzione cinematografica deve affrontare delle difficoltà uniche, dice Gray. “Mi sono divertito molto a girare questo film. E’ stato il film più divertente che abbia mai girato e mi ha aiutato molto a crescere come cineasta. Ho fatto dei film di grande intrattenimento in passato, ma credo che questo rappresenti un capitolo del tutto nuovo. Non credo che gli spettatori sappiano cosa li aspetti in Giustizia Privata (Law Abiding Citizen). Questo film li sorprenderà di continuo”.


[1]N.d.T. Traduzione letterale di Law Abiding Citizen.

[2] N.d.T. Killer per vendetta

[3] N.d.T. Il waterboarding è una forma di tortura, consistente nell’immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa e versargli acqua sulla faccia. Si tratta di una forma di annegamento controllato, in quanto l’acqua invade le vie respiratorie, inducendo il riflesso faringeo.

Il trailer italiano:

Featurette:


Trame ed altre informazioni sono tratte dal materiale stampa relativo al film.
Per consultare le uscite dell’ultimo week-end italiano visitate lo spazio “Al cinema…”, per gli incassi del box office, trailer e notizie dal mondo del cinema andate allo spazio settimanale “Cinema Festival”.

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Commenti»

1. DYD666 - 22/08/2010

ho visto questo film all’anteprima al cinema.. mi aspettavo chissà che… invece una storia che non regge per nulla… un finale abbastanza ridicolo e “già visto” insomma una mezza delusione…

2. thecactusbunny - 28/08/2010

E’ senza dubbio un film ben fatto e con una trama che cerca di sviare dalle solite ovvietà, ma ho trovato davvero eccessiva la crudeltà immotivata, sia all’inizio (dopo due minuti ero già in lacrime d’angoscia) che successivamente. Ho visto molti altri film in cui ci sono cattivi, psicopatici, assassini, crimini efferati e terribili, ma qui si va sotto la pelle della cattiveria stessa, si entra in un territorio che sta all’espressione della violenza come la pornografia sta all’espressione dell’erotismo.


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