Edicola – “Rolling Stone” #88, febbraio 2011: “Liam Gallagher presents Beady Eye” 31/01/2011
Posted by Antonio Genna in Musica, Rolling Stone.trackback
Di seguito ecco la copertina ed un’anticipazione del numero 88 – Febbraio 2011 del mensile di musica, spettacolo ed attualità “Rolling Stone”. La rivista, edizione italiana dello storico omonimo periodico statunitense, è edita da Editrice Quadratum, ed è in vendita in edicola da ieri al prezzo di 3,20 €.
Ecco l’anticipazione di uno dei servizi di questo mese.
James Dean: al momento giusto
Morto a 24 anni, Dean genero il fenomeno del culto ‘post mortem’.
di Stefano PistoliniHendrix ne aveva 28, Brian Jones 26, Cobain 27 (solo River Phoenix lo batte di un’incollatura, essendosene andato ad appena 23 anni, ma tra i due le proporzioni della celebrità non sono paragonabili). Il fatto è che, morendo a soli 24 anni, James Dean ha letteralmente generato il fenomeno del culto “post mortem” nella declinazione pop. E adesso che compie virtualmente 80 anni (11 febbraio 2011) lo si rimira ancora in tutto il suo immutabile splendore biondo, che il collega Humphrey Bogart sottolineò con cinismo: «Dean è morto al momento giusto. Ha creato una leggenda. Se avesse vissuto, avrebbe finito per confondersi nel gruppo». Invece, Jimmy Dean sembra quasi che architetti il congedo perfetto: quel teatrale incidente d’auto nel deserto, al volante della sua Porsche che chiamava «piccola bastarda», trapassato dal piantone dello sterzo mentre filava verso una corsa automobilistica, sbandando per colpa di un’altra vettura che gli tagliava la strada (e non per colpa sua, come si è scritto per anni).
Lo stupore e lo sconcerto del pubblico provocano una reazione scomposta: subito esplode la mania. Decollano per la prima volta quelle “teorie alternative” che presto diventeranno il miele del trapasso – e conseguente delirante post-mortem – di ogni divo del pop: non è vero che è morto, è solo sfigurato, si è allontanato facendo l’autostop, si nasconde nel deserto, recita ancora dopo aver fatto la plastica facciale. A quel punto, in realtà, solo uno dei tre film che Dean ha girato, il prodigioso dramma di un’anima indemoniata, La valle dell’Eden di Kazan, è uscito nei cinema e ha permesso al giovane pubblico d’accorgersi del suo deprecabile modello di nuovo 20enne disagiato. Presto arriveranno Gioventù bruciata e Il gigante e il mito assumerà dimensioni indistruttibili. D’altronde gli ammiratori hanno continuato a scrivergli per decenni, dopo quel fatale 30 settembre 1955. Il braccio di ferro che il nascente esercito dei fan andava ad affrontare con la morte e coi suoi verdetti, stava appena cominciando.
Ma tagliati quei capelli.