Edicola – “Tesori Disney” n°9: “Alla ricerca della Pietra zodiacale” 10/02/2011
Posted by Antonio Genna in Fumetti, Libri, Tesori Disney.trackback
E’ in vendita in edicola il nono numero della collana trimestrale di volumi intitolata “Tesori Disney”, che contiene cicli di storie di particolare interesse corredate da articoli di approfondimento e curiosità.
Il numero 9 (Disney Publishing Italia, mese di gennaio 2011, 372 pagine, prezzo di copertina 9,90 €) raccoglie “Alla ricerca della Pietra zodiacale”, una bella saga di 12 storie a fumetti scritte dal torinese Bruno Sarda e pubblicate consecutivamente nei numeri dal 1.780 al 1.791 di “Topolino” (tra il gennaio e il marzo 1990). La copertina di questo numero è opera di Marco Gervasio (colori di Stefano Intini).
Il volume raccoglie una serie di storie che, all’epoca della sua pubblicazione, puntava a superare il record della più lunga storia Disney mai apparsa fino a quel momento: con le sue 347 pagine c’è sicuramente riuscita, e il primato è mantenuto ancora adesso tra le storie con pubblicazione senza interruzioni (un’altra saga come “C’era una volta… in America” ha successivamente raggiunto ben 484 pagine, ma con pubblicazione aperiodica e saltuaria). Sarda, sul modello dei francobolli tintinnanti, aveva pensato alla saga come supporto cartaceo di una serie di gadget zodiacali da allegare a “Topolino”, ma la storia venne alla luce mesi dopo e senza alcun abbinamento.
Questo numero, corredato da un numero di articoli inferiori al consueto (tre) scritti da Luca Boschi e Alberto Becattini in cui viene introdotto lo scenario astrologico e vengono presentate le biografie di sceneggiatore e disegnatori (Massimo De Vita e Franco Valussi), propone quasi senza interruzione tutte le 12 storie della serie.
La prima è “I dodici nomi” (da “Topolino” n°1.780), disegnata da Massimo De Vita: durante un viaggio con la macchina del tempo, Topolino e Pippo assistono fuori programma ad un incontro del professor Zodiacus con alcuni accoliti, ciascuno dei quali riceve uno dei 12 ciondoli in cui si scompone la misteriosa pietra zodiacale, di origine assiro-babilonese, che promette di svelare ogni segreto del futuro. Tornati al presente, Topolino e Pippo raccontano ai professori Zapotec e Marlin quanto accaduto e decidono di iniziare la ricerca dei 12 ciondoli zodiacali per ricomporre la pietra, ritrovando i discendenti dei dodici possessori originari; purtroppo, Gambadilegno assiste fortuitamente alla conversazione tra i quattro in un ristorante e riesce anche lui ad impadronirsi della lista dei 12 possessori originari. La prima tappa porta Topolino e Pippo a Miami, dove Topolino trova nell’acquario di John Cotton il ciondolo dei pesci.
La seconda storia è “La valle degli scorpioni” (da “Topolino” n°1.781), disegnata da Massimo De Vita: Topolino e Pippo vanno a Manalis, in Brasile, per reperire il ciondolo di Sam Cotton, cugino di John. Dopo una bella avventura, riusciranno a trovare il ciondolo dello scorpione, che è stato già acquistato da Zio Paperone, anche lui presente in zona insieme con Paperino e i nipotini Qui, Quo e Qua.
Nella terza storia “Per qualche scellino in più” (da “Topolino” n°1.782), disegnata da Massimo De Vita, tornati a Paperopoli, Paperone spiega a Topolino e agli altri di esser riuscito a trovare la lista dei dodici nomi in un suo trattato di astrologia in biblioteca, e di esser partito in parallelo a Topolino alla ricerca dei dodici discendenti. Paperone racconta di aver già recuperato il ciondolo della bilancia, e racconta il suo viaggio in Scozia, dove con Paperino e i nipotini ha aiutato Jim McScott a liberarsi dal fantasma dello zio Henry che lo perseguita e vuole che venga vendicata l’onta subita dai rivali McTruc.
La saga prosegue con “Brividi al circo” (da “Topolino” n°1.783), disegnata da Massimo De Vita, in cui Paperone e Topolino decidono di collaborare nelle ricerche e mettere insieme i loro ciondoli. Questa volta tocca a Topolino e Pippo, che si recheranno al circo Hercules e riusciranno a fermare Gambadilegno e a recuperare il ciondolo del leone che era nascosto nel fiocchetto dell’elefantessa Bessie.
La quinta storia è “Mode stellari” (da “Topolino” n°1.784), disegnata da Massimo De Vita: Paperino si reca a Catalina Hills dallo stilista Johnny Bersace, che gli da’ la sua medaglietta della vergine ma lo costringe a fargli da modello. Paperino e Johnny finiranno in mezzo ad un’avventura interstellare che li porterà sul pianeta Vyrx, della costellazione della Vergine, con tante alieni interessatissime alla moda: grazie all’abbigliamento di Paperino i due riusciranno a tornare sulla Terra, e Paperino contribuirà a far ottenere un ottimo incasso allo zio Paperone.
La sesta storia è “Ahi… le Hawai!” (da “Topolino” n°1.785), disegnata da Massimo De Vita: mentre è difficile ritrovare il discendente del possessore del ciondolo dei pesci, Paperino è in vacanza alle Hawaii (scritto “Hawai” in tutta la storia), e grazie alla fortuna del cugino Gastone recupererà all’interno di un pesce il ciondolo cercato.
La settima storia è “Avventura a Parigi” (da “Topolino” n°1.786), disegnata da Franco Valussi: Topolino e Pippo devono recuperare il ciondolo dei gemelli dal conte Roland e quest’ultimo, sosia di Pippo, gli chiede di sostituirlo per qualche giorno. Si scoprirà che Roland è minacciato di morte dal gemello Ricky, appena tornato in città, e ancora una volta Topolino riuscirà a sistemare le cose.
La saga prosegue con “Spectrus” (da “Topolino” n°1.787), disegnata da Massimo De Vita: Paperino ricorrerà alla sua identità segreta Paperinik per catturare Spectrus, l’illusionista del crimine, entrato per caso in possesso del ciondolo del capricorno che lui aveva agevolmente recuperato poco prima.
La nona storia è “Sotto il cielo dei Tropici” (da “Topolino” n°1.788), disegnata da Franco Valussi: Topolino è con Minni e Pluto ai Tropici per recuperare il ciondolo del cancro, ma per averlo dovrà aiutare il fratello di Jenny Antillis, già agente segreto, a smascherare il misterioso “Trasformista”.
La decima storia è “Il tesoro del pirata Barbagialla” (da “Topolino” n°1.789), disegnata da Franco Valussi: una finta caccia al tesoro organizzata in campagna da Nonna Papera e Ciccio porterà Qui, Quo e Qua a ritrovare fortuitamente il tesoro del pirata Barbagialla che contiene il ciondolo del toro, che zio Paperone disperava di ritrovare.
L’undicesima storia è “L’ariete magico” (da “Topolino” n°1.790), disegnata da Franco Valussi: la ricerca del ciondolo dell’ariete porterà Topolino, Paperino e Paperone sulle tracce di Tom Clark, ex-socio d’affari di Paperone ai tempi del Klondike, ma senza risultato. La fattucchiera Amelia, utilizzando un ariete magico, riesce ad impadronirsi della Numero Uno di Paperone, ma la situazione riuscirà a sistemarsi, e si scoprirà che il ciondolo cercato si trovava già nel deposito di Paperone, all’interno della vetrina di amuleti portafortuna.
La saga si conclude con la storia “L’eredità di Zodiacus” (da “Topolino” n°1.790), disegnata da Massimo De Vita: grazie al diario di un pro-prozio di Pippo, Davy Pippet, Topolino riesce a riprendere le tracce di Pat Robson, ultimo discendente rimasto da trovare e possessore del ciondolo del sagittario. Il ciondolo si scoprirà essere cucito sulla faretra di Davy Pippet, che è in un vecchio baule nella soffitta di Pippo. Ricomposta la Pietra zodiacale, fa la sua comparsa Gambadilegno con il socio Macchia Nera, che mettono fuori combattimento Paperone, ed insieme a Topolino, Paperino, Zapotec, Marlin e gli altri aspettano di vedere quanto accade: a quel punto riappare il professor Zodiacus, che però rivela che la sua eredità, consistente nella conoscenza del futuro, si ritrova nei libri e trattati di astrologia.
Una divertente avventura nel suo complesso, non ristampata da anni, per uno dei migliori volumi della collana Disney.
me la ricordo… purtroppo al tempo non prendevo topolino in modo continuo, quindi ne lessi solo due parti
Bellissima, me la ricordo bene… da qualche parte dovrei ancora avere tutti i numeri.