Libri – Alexander Stille “Uno su mille” 19/02/2011
Posted by Antonio Genna in Libri, Storia.trackback
E’ tornato in vendita nelle librerie “Uno su mille” (Garzanti – Collezione Storica, 432 pagine, prezzo di copertina 28 € – Acquista “Uno su mille” su Amazon.it), un’opera scritta da Alexander Stille, nato nel 1957, giornalista e docente di giornalismo presso la Columbia University.
Un italiano su mille era all’incirca la presenza di popolazione ebrea nel nostro Paese quando nel 1938 entrarono in vigore le leggi razziali, mediante le quali lo stato fascista si dichiarava ufficialmente antisemita e dava inizio alla vergognosa persecuzione razzista. Fino a quel momento, ebrei e fascisti avevano convissuto in un singolare miscuglio di benevolenza e tradimento, persecuzione e aiuto.
Per raccontare l’esperienza degli ebrei nel momento più tragico della nostra storia, Stille ha seguito il destino di cinque famiglie, diverse per origine e ceto, ma anche nel loro atteggiamento verso il regime. Gli Ovazza di Torino avevano prosperato sotto Mussolini, al punto che il patriarca della famiglia aveva guadagnato un ruolo di spicco nel partito. I Foa, anche loro torinesi, avevano un figlio fervente antifascista e l’altro iscritto al fascio. I Di Veroli di Roma hanno lottato disperatamente per sopravvivere nel ghetto. I genovesi Teglio, in particolare Massimo, e Pacifici hanno collaborato con la chiesa cattolica per salvare centinaia di ebrei. Gli Schönheit di Ferrara vennero spediti a Buchenwald e Ravensbrück dai fascisti italiani e dai nazisti tedeschi.
Pubblicato per la prima volta nel 1991 ed ora ristampato all’interno della preziosa “Collezione storica” Garzanti, il romanzo “Uno su mille” segue ad una paziente ricostruzione storica e ad una serie di conversazioni che l’autore ha avuto con diversi protagonisti e testimoni di quegli eventi terribili. Come Come scrive Stille, “fa paura pensare al giorno in cui non ci saranno testimoni diretti di quel periodo tragico… Non so immaginare il giorno in cui non ci sarà più nessuno in grado di dire: «mi dispiace, non è stato così, io c’ero”. Documentatissimo ed appassionante come un romanzo, il libro è tornato assolutamente attuale, in un’epoca in cui i dibattiti sul fascismo sono spesso semplicistici e caricaturali, ed è un testo fondamentale per rendersi veramente conto di cosa è stato il fascismo e del rapporto tra Italia ed ebrei prima e dopo le leggi razziali.
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