Edicola – “Storica National Geographic” n°25, marzo 2011: “Leonardo da Vinci: l’itinerario di un genio” 20/02/2011
Posted by Antonio Genna in Storia, Storica NatGeo.trackback
E’ in vendita in edicola, al prezzo di 3,90 €, il numero 25 – Marzo 2011 del mensile “Storica National Geographic”, edito da RBA Italia e certificato dal marchio “National Geographic”, autorevole in campo divulgativo storico e geografico e già presente in Italia con l’omonimo mensile.
A seguire, la copertina del numero e l’editoriale del direttore Giorgio Rivieccio.
IL DIFETTO DI LEONARDO
Ebbe un solo difetto: avere un pensiero troppo in anticipo sui tempi e guardare troppo in avanti rispetto al resto del mondo. Nel suo girovagare per le Corti italiane il suo genio fu riconosciuto da pochi e così le sue migliaia di progetti, racchiusi in oltre 6000 fogli manoscritti, rimasero quasi interamente solo di inchiostro e carta. Spesso si dice che i suoi progetti furono troppo empirici e visionari senza un solido fondamento matematico. Non è vero, anzi. Diceva: “Chi biasima la somma certezza delle matematiche si pasce di confusione”. Il solo difetto di molti suoi progetti è che non glieli facevano realizzare.
A seguire, l’editoriale del direttore Giorgio Rivieccio.
I turisti e l’eternità
Se, come speriamo, Tutankhamon e i suoi meravigliosi corredi funerari sopravvivranno ai disordini che stanno sconvolgendo l’Egitto, per il faraone bambino è in agguato un altro pericolo: i turisti. Nelle scorse settimane, il responsabile della conservazione del patrimonio archeologico dell’Egitto, Zahi Hawass, ha annunciato infatti che la tomba del faraone Tut, nella Valle dei Re a Luxor, verrà chiusa per sempre. E con questa anche le sepolture di Seti I e della regina Nefertari, padre e moglie di Ramses II. Hawass ha spiegato che altrimenti “queste tombe sarebbero totalmente distrutte nel giro di 200 anni”. L’andirivieni dei turisti e l’umidità causata dalle loro traspirazioni sta iniziando a distruggere queste meraviglie del passato, veri e propri capolavori d’arte. Sono già iniziati rilievi con laser e altri apparecchi per riprodurre esattamente gli ambienti e le loro straordinarie pitture murali. Non sarà più la stessa cosa. Da ragazzo ho avuto la possibilità di vedere in Francia le grotte con le pitture rupestri di Lascaux, definite la “Cappella Sistina della preistoria”, prima che per analoghi motivi queste venissero sigillate per sempre. Sono passato nuovamente per il sito poco tempo fa e nonostante la perfetta riproduzione delle grotte, all’interno di una struttura museale, ho notato che i turisti in visita erano davvero pochi. D’altra parte si tratta pur sempre di un artefatto del XX secolo. Forse alle tombe della Valle dei Re accadrà la stessa cosa; ma Hawass, evidentemente, ha preferito rinunciare a una parte dei cospicui introiti economici che le antichità egizie offrono a un Paese che non ha molte altre risorse. C’è da congratularsi con lui. Non dobbiamo dimenticare che questi monumenti non sono stati creati per il sollazzo dei turisti che sarebbero vissuti tre-quattro millenni dopo, ma per tutt’altro scopo. E credo che l’umanità abbia il dovere di preservarle “fino alla fine dei tempi”, come dicevano i sacerdoti della civiltà del Nilo, e non metterli a rischio per trasformarli in fonti di reddito. A vedere le condizioni di degrado in cui versano molti monumenti storici, anche nel nostro Paese, bisogna riconoscere che gli Egizi, per quanto riguarda le antichità, continuano a dare lezioni al mondo. Nel lontano passato come oggi.
Nuovi disegni di Leonardo da Vinci in anteprima mondiale a Firenze.
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un saluto,
matteo