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Edicola – “Le Scienze” n°514, giugno 2011: “Il nucleare dopo Fukushima” 07/06/2011

Posted by Antonio Genna in DVD, Le Scienze, Libri, Scienza e tecnologia.
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Ecco la copertina, i principali contenuti ed una descrizione degli allegati facoltativi del numero 514 – Giugno 2011 del mensile “Le Scienze”, edizione italiana del prestigioso “Scientific American”, in edicola da qualche giorno. La rivista è pubblicata dal Gruppo Editoriale L’Espresso ed in vendita al prezzo di 3,90 €.

Nel numero di «Le Scienze» di giugno 2011 in edicola:

Il nucleare dopo Fukushima

Che cosa è successo veramente in Giappone? E fino a che punto sono sicure le centrali di ultima generazione? Su «Le Scienze» di giugno un dossier di due articoli ricostruisce la catena di eventi che hanno portato all’incidente della centrale di Fukushima e illustra il dibattito sulla sicurezza degli impianti nucleari sia di quelli esistenti sia di quelli di nuova generazione oggi in costruzione in diverse aree del mondo, Europa inclusa.

Su numero di «Le Scienze» di giugno inoltre:

Il nemico dentro. Un nuovo modello di resistenza agli antibiotici che si sta diffondendo a livello globale potrebbe lasciarci senza difese contro pericolose infezioni batteriche.

Il dibattito sull’inflazione. La teoria fondamentale della cosmologia moderna è sbagliata? Una sintesi dei termini della discussione e delle diverse soluzioni proposte dagli esperti.

La foresta dei cristalli giganti. In una miniera nel nord del Messico c’è un sistema di grotte dove si trovano i cristalli di gesso più grandi della Terra.

Il caos ordinato delle proteine. Nuove ricerche indicano che le proteine non devono necessariamente ripiegarsi in forme rigide per funzionare.

I contenuti di questo numero:

Lavori in corso

Intervista
LOFT per scrutare il cosmo

di Folco Claudi

Made in Italy
I signori dell?anacardio

di Letizia Gabaglio

Scienza e filosofia
La visione del riccio

di Telmo Pievani

Appunti di laboratorio
I mille volti dell’azione dei geni

di Edoardo Boncinelli

Il matematico impertinente
Il mondo come lo vediamo

di Piergiorgio Odifreddi

Astri & Particelle
Una molecola particolare

di Roberto Battiston

Homo sapiens
Le penne dei Neanderthal

di Giorgio Manzi

Scienza news
Energia nucleare
Fukushima, anatomia di un incidente

di Flavio Parozzi
Il disastro giapponese è stato provocato da una sequenza di eventi innescata dal maremoto che ha colpito la centrale dopo il sisma

Energia nucleare
La sicurezza dei nuovi reattori

di Adam Piore
Dopo l’incidente di Fukushima, l?attenzione si è spostata sui reattori nucleari di nuova generazione in costruzione: quanto sono sicuri?

Medicina
Il nemico dentro

di Maryn McKenna
Un nuovo modello di resistenza agli antibiotici che sta diffondendosi a livello globale potrebbe lasciarci presto senza difese contro un gran numero di pericolose infezioni batteriche

Cosmologia
Il dibattito sull’inflazione

di Paul J. Steinhardt
La teoria fondamentale della cosmologia moderna è sbagliata?

Imaging
Neuroscienze in tribunale

di Michael Gazzaniga
Immagini cerebrali e altre prove neurologiche sono usate raramente nei dibattimenti processuali. Ma forse un giorno trasformeranno i concetti giuridici di credibilità e responsabilità personale

Biologia
Natural born killer

di Kenneth C. Catania
Letale fin dal primo giorno di vita, il serpente dai tentacoli usa una gamma di raffinate strategie per catturare i pesci di cui si nutre

Speleologia
La foresta dei cristalli giganti

di Giovanni Badino e Paolo Forti
Una miniera nel nord del Messico è la porta di accesso a grotte dove si trovano i cristalli di gesso più grandi della Terra

Biologia cellulare
Il caos ordinato delle proteine

di A. Keith Dunker e Richard Kriwacki
Per compiere le loro magie dentro la cellula, le proteine devono ripiegarsi in forme rigide – o almeno, così dice la teoria corrente. Ma ora sta cominciando a emergere una storia più intricata

Storia della scienza
In principio era il bit

di Carla Petrocelli
Storia di una grande avventura intellettuale iniziata tre secoli fa, grazie a cui sono nati i moderni computer basati su un’aritmetica binaria

Coordinate
Più fondi alle malattie dimenticate

di Mark Fischetti

Rudi matematici
Uno per uno o due per uno?

di Rodolfo Clerico, Piero Fabbri e Francesca Ortenzio

Libri & tempo libero


Povera scienza
Allineamenti planetari

di Paolo Attivissimo

Pentole & provette
Mefitici, sulfurei asparagi

di Dario Bressanini

Inoltre, con Le Scienze di giugno 2011, a richiesta e a pagamento:

– il 2° di sei DVD della collana “Le meraviglie dell’universo” (6,90 € in più), dal titolo “La fine del pianeta Terra”.

Il cosmo è posto pericoloso, e nessuno è al sicuro. Nemmeno il nostro pianeta, esposto a minacce di vario tipo da cui potrebbe essere distrutto insieme alle forme di vita che lo accompagnano nel suo viaggio intorno al Sole, come illustra La fine del pianeta Terra, il secondo DVD della serie Le meraviglie dell?universo in edicola a richiesta con il numero di giugno. La minaccia più nota è l?impatto di un asteroide, evento improbabile ma non impossibile. Lo dimostra l?esplosione avvenuta nel 1908 nel cielo di Tunguska, in Siberia, di un asteroide. Quell?impatto, con energia pari a 1000 volte quella della bomba di Hiroshima, non ha provocato vittime perché ha riguardato una località disabitata, se fosse avvenuto qualche ora dopo si sarebbe verificato sui cieli d?Europa, e le cose sarebbero andate in modo molto diverso. Per quanto improbabile, l?eventualità di una catastrofe del genere ha messo in allerta la comunità degli scienziati. Oggi tanti ricercatori lavorano a diversi progetti in cui catalogano gli oggetti celesti potenzialmente pericolosi e studiano modalità di difesa.
Un altro pericolo, soprattutto per la vita terrestre, arriva dai gamma ray burst, lampi di raggi gamma estremamente energetici. Alcuni di questi lampi sono prodotti dall?esplosione di stelle molto massicce. Se un?esplosione del genere avvenisse a 200 anni luce dalla Terra, il lampo di raggio gamma che colpirebbe il pianeta farebbe scomparire la vita.
Ma il pericolo più probabile, anzi certo, arriva dal Sole. Tra qualche miliardo di anni la nostra stella diventerà una gigante rossa e si espanderà. A quel punto il suo calore trasformerà la Terra in una sfera di lava incandescente. E se il nostro pianeta dovesse cavarsela ci penserà la fine dell?universo a concludere il tutto. L?espansione continua del cosmo distruggerà la Terra lacerandola come una sottile stoffa che si rompe quando è tirata da ogni lato.

– il 50° titolo della collana “La biblioteca delle Scienze” (7,90 € in più), “Una storia commestibile dell’umanità”, il libro di Tom Standage che racconta una storia dell’umanità attraverso il cibo.

Le forti preoccupazioni per l’aumento dei prezzi del cibo registrati negli ultimi anni a livello globale – e che in alcuni casi hanno portato al blocco delle esportazioni di materie prime alimentari considerate fondamentali per la stabilità interna di diversi paesi – e lo sfruttamento di colture per la produzione di biocombustibili invece che per la produzione di alimenti di base sono due esempi emblematici del potere politico del cibo. Non è una novità. La nostra storia è ricca di episodi in cui le contese per una fonte alimentare hanno segnato rapporti tra sistemi ideologici, tra popoli, tra classi sociali di uno stesso popolo.
Il cibo però è stato ed è ancora oggi anche molto altro, come racconta Tom Standage, giornalista dell’«Economist», in Una storia commestibile dell’umanità, il libro in edicola con «Le Scienze» di giugno. Ha prodotto cambiamenti epocali, come dimostra l’invenzione dell’agricoltura circa 10.000 anni fa. Di fatto una delle innovazioni più importanti per la storia della nostra specie, grazie a cui, spiega Standage, ci siamo messi in cammino sulla strada che porta alla civiltà moderna.
Il giornalista britannico non intende raccontare una storia del cibo, ma una storia dell’umanità attraverso il cibo, fattore spesso nascosto eppure determinante. Uno strumento utile per capire l’origine e la traiettoria di fondamentali dibattiti attuali.

Infine, l’editoriale del direttore Marco Cattaneo.

Democrazia dimezzata

La notte scorsa, intorno alle 4.15, si registrava il minimo della domanda elettrica italiana nella giornata del 19 maggio: circa 27.000 megawatt. È dunque, questa, la base della domanda elettrica italiana, quella che dobbiamo essere in condizioni di garantire a ogni ora del giorno, in qualsiasi condizione meteo. Di notte, senza sole e con l’intermittenza della fonte eolica, la potenza idroelettrica installata (meno di 18.000 megawatt) non basterebbe a soddisfare la domanda nemmeno funzionando a pieno regime.
L’impossibilità di rispondere alla domanda è, al momento, uno dei limiti principali delle rinnovabili come eolico e fotovoltaico, dovuta principalmente all’intermittenza della fonte. Per questo per ogni chilowatt di potenza installata ne occorre uno in fonti tradizionali, siano idroelettrico, nucleare o combustibili fossili.
È anche a partire da questi dati che dovremmo riflettere quando saremo chiamati a decidere il futuro energetico italiano. E la scelta, badate, non sarà tra nucleare e rinnovabili, ma tra nucleare e combustibili fossili.
Dei secondi, sappiamo che sono i principali responsabili dell’aumento di gas serra in atmosfera e i più che probabili colpevoli del riscaldamento globale in atto. Sappiamo che si trovano principalmente in paesi politicamente instabili e che la fluttuazione del loro prezzo porta a incrementi vertiginosi del prezzo dell’energia. Sappiamo anche che provocano un inquinamento ambientale insostenibile e che reclamano un crescente pedaggio in termini di salute. E infine sospettiamo che presto (il petrolio) o tardi (gas e carbone) cominceranno a scarseggiare.
Anche del nucleare abbiamo sentito parlare molto, in questi mesi, a seguito del grave incidente accaduto a quattro reattori della centrale di Fukushima Daiichi dopo lo tsunami che ha colpito il Giappone. Ma mentre in Europa e negli Stati Uniti si è preso a riflettere su come migliorare la sicurezza delle centrali, in Italia il dibattito si è subito incancrenito su posizioni ideologiche da derby calcistico degne di miglior causa. E spesso ci è toccato ingoiare dalla stampa nazionale ammirevoli perle di disinformazione, sia sulle conseguenze dell’incidente (che allo stato delle cose potranno essere realmente valutate nell’arco di mesi o anni) sia a proposito delle scelte energetiche che ci prepariamo a fare.
In questo numero trovate due articoli: uno sull’incidente di Fukushima, l’altro sulle centrali nucleari di generazione 3+, in costruzione oggi in diversi paesi. Non pretendono di rispondere a tutti gli interrogativi sull’opportunità di ricavare elettricità dalla fissione atomica, ma rientrano in quella riflessione sulla base di costi, rischi e benefici su diversi fronti – tecnologico, economico, ambientale, sociale – che si sta svolgendo in molte parti del mondo.
Il referendum sul nucleare che si svolgerà (salvo cambiamenti dell’ultima ora) il 12 e il 13 giugno ci chiama a decidere il futuro del paese, ma probabilmente molti di noi si presenteranno all’appuntamento senza avere un’idea chiara dei pro e dei contro. Senza aver avuto accesso a un’informazione scevra da pregiudizi e fondata su fatti condivisi. E una democrazia priva di un sistema dell’informazione affidabile e credibile è una democrazia dimezzata.

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Commenti»

1. Tommybond - 07/06/2011

Caro Antonio, due correzioni per te.
La collana si chiama “La biblioteca delle scienze” e non ” Biblioteca delle scienze”. Per comprare il libro sono necessari 7,90 euro in più e non 6,90 euro in più…


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