Edicola – “Internazionale” # 905, 8-14 luglio 2011: “La Grecia crolla” 08/07/2011
Posted by Antonio Genna in Internazionale, News.trackback
Vi presento la copertina, un elenco dei principali contenuti e l’editoriale del direttore del numero 905 dall’8 al 14 luglio 2011 di “Internazionale”, settimanale d’informazione fondato nel 1993 che propone articoli delle principali testate straniere tradotti in lingua italiana, in vendita nelle edicole al costo di 3 €.
Di seguito, il sommario di questo numero.
-
In copertina
-
Quando la Grecia crolla
Le misure d’austerità non hanno salvato la Grecia. L’Unione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario dovranno intervenire di nuovo. Anche per evitare il contagio del resto dell’eurozona. Ma il destino del paese sembra già segnato, scrive John Lanchester.
-
L’ira infinita di Achille
La società greca deve trovare un ampio consenso sui suoi problemi e superare i conflitti che la caratterizzano.
-
-
Attualità
-
Strauss-Kahn atto secondo
Il 1 luglio Dominique Strauss-Kahn è stato scarcerato. Ma il verdetto di assoluzione non è ancora scritto. E tornare sulla scena politica non sarà facile.
-
-
Visti dagli altri
-
L’Italia divisa sull’alta velocità
Il paese ha bisogno di infrastrutture per stare al passo con l’Europa. Ma la linea Torino-Lione rischia di essere inutile e troppo costosa. Le opinioni di due corrispondenti stranieri.
-
-
Afghanistan
-
La tv ci rende libere
La condizione delle donne afgane migliora. Grazie ai mezzi d’informazione e a una maggiore consapevolezza dei propri diritti. E alle soap opera che raccontano le loro storie.
-
-
Stati Uniti
-
Il boom delle droghe sintetiche
Sono fatte in laboratorio sulla base di sostanze legali. Si vendono sotto forma
di incenso o sali da bagno e sfuggono ai test antidroga. Potenti e facili da produrre, in pochi anni hanno creato un giro d’affari da miliardi dollari.
-
-
Medio Oriente
-
Tra sunniti e sciiti
Le rivolte nei paesi arabi hanno modificato gli interessi geostrategici della regione. Ma non sono riuscite a cancellare la lunga rivalità tra l’Arabia Saudita e l’Iran. L’analisi di Olivier Roy.
-
-
Portfolio
-
Surrealismo magico
Il Messico negli scatti di Graciela Iturbide: dai segreti di Frida Kahlo alle donne padrone. La poesia di un’opera unica, scrive Christian Caujolle.
-
-
Ritratti
-
Yingluck Shinawatra. Premier a tavolino
È la nuova premier tailandese. La sua vittoria è il frutto di una efficace campagna elettorale. E dell’impegno del fratello ed ex primo ministro, Thaksin.
-
-
Viaggi
-
Weekend a Gibuti
Tra le strade del quartiere europeo e di quello africano. Con gli squali balena nella baia di Goubbet o sul lago Assal a vedere le saline.
-
-
Graphic Journalism
-
Cartoline da Modena
Di Marino Neri
-
-
Pop
-
La vedova
Hanif Kureishi
-
Imparare a dire no
John Berger
-
-
Europa
-
Il semestre più importante per la nuova Polonia
-
-
Africa e Medio Oriente
-
Le accuse che preoccupano il governo libanese
-
-
Asia e Pacifico
-
La verità sui negoziati con i taliban
-
-
Arte
-
Invasione totale
-
-
Scienza e tecnologia
-
Il programma militare segreto
-
Un buon voto per Google+
-
-
Economia e lavoro
-
La Turchia teme la crescita squilibrata
-
-
Opinioni
-
Yoani Sánchez
Sogno a quattro ruote
-
Amira Hass
Quaranta capitani
-
Andrew Sullivan
Ma l’America non deve fallire
-
José Ignacio Torreblanca
I bollettini medici dei dittatori
-
Goffredo Fofi
Ferite adolescenziali
-
Giuliano Milani
Lo scioglimento dei Templari
-
Pier Andrea Canei
Tree of like
-
Christian Caujolle
Picasso a Ramallah
-
Tullio De Mauro
Ripensare i licei, e non solo
-
Anahad O’Connor
Eccessi proteici
-
Tito Boeri
La Turchia teme la crescita squilibrata
-
Ed ora l’editoriale del direttore Giovanni De Mauro.
First
“Digital first”, ha annunciato qualche settimana fa il direttore del Guardian di Londra, Alan Rusbridger. E tutti hanno applaudito. Finalmente un grande giornale che decide coraggiosamente di lasciare gli ormeggi per andare incontro al futuro di internet. I sorrisi si sono spenti quando si è capito che “digital first” comporterà un numero “significativo” di licenziamenti. Il Guardian deve assolutamente tagliare i costi: nell’ultimo anno ha perso 36 milioni di euro. E il modo più rapido per risparmiare è ridurre i dipendenti, che oggi sono 1.500, di cui 630 giornalisti. “Digital first”, però, significa anche ripensare il giornale e il rapporto con i lettori: metà delle persone che comprano il Guardian lo legge la sera e solo il 4 per cento si aspetta di trovare una notizia dell’ultima ora sull’edizione cartacea. Il Guardian è in calo (è sceso a 300mila copie, il 12,5 per cento in meno in un anno), ma il suo sito cresce (del 47,4 per cento negli ultimi dodici mesi, arrivando a 50 milioni di visitatori al mese). La conclusione di Rusbridger, quindi, sembra ragionevole: “I nostri lettori sono più avanti di noi. Vogliono le notizie sul sito e l’approfondimento nel giornale”. Jeff Jarvis, esperto di giornalismo digitale e columnist del Guardian, si spinge oltre: in fondo un grande quotidiano, con un grande sito, può anche permettersi di non uscire più tutti i giorni. E diventare un settimanale.
Commenti»
No comments yet — be the first.