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DVDfilm #724 – “Into Paradiso” 06/08/2011

Posted by Antonio Genna in Cinema e TV, DVD, DVDfilm, Film.
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Questo spazio, appartenente alla sezione DVD e Blu-ray Disc di questo blog, si propone di recensire film recenti e meno nuovi. I prezzi sono puramente indicativi.
Oggi è sotto esame l’edizione DVD del film commedia “Into Paradiso”, uscito nelle sale italiane venerdì 11 febbraio 2011 su distribuzione Istituto Luce.

Titolo: “Into Paradiso”
Numero di dischi: 1
Spazio occupato sul disco: 3,84 Gbyte
Regia: Paola Randi
Sceneggiatura: Antonella Antonia Paolini, Paola Randi, Luca Infascelli, Chiara Barzini
Musiche: Fausto Mesolella
Produzione: Acaba Produzioni, Cinecittà Luce
Distribuzione: CG Home Video
Prezzo indicativo: 12,90 €
Data di pubblicazione: 12 luglio 2011
Cast: Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Eloma Ran Janz, Shatzi Mosca, Peppe Servillo, Gianni Ferreri
Formato video: 16:9 (2,35:1)
Lingue audio: italiano (Dolby Digital 5.1)
Lingue sottotitoli: italiano per non udenti
Durata del film: 100 minuti circa
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Ecco la presentazione del film indicata sulla copertina del DVD:

Alfonso è uno scienziato napoletano, timido, impacciato e senza lavoro. Gayan è un ex campione di cricket srilankese che non ha più un soldo, appena arrivato a Napoli, convinto di trovare il Paradiso. Vincenzo è un politico in ascesa grazie anche all’aiuto di alcune sue amicizie un po’ “particolari”. In una Napoli multietnica, s’intrecciano i destini di Alfonso, Vincenzo e Gayan, che si ritrovano a condividere una catapecchia eretta abusivamente su un tetto di un palazzo. Questa paradossale situazione darà vita ad un’esilarante convivenza tra i tre piena di gag e ad un sodalizio che darà loro il coraggio di affrontare il proprio destino, cambiandolo per sempre.

Scarsi contenuti speciali:

  • Trailer (1,5 minuti)

Primo lungometraggio per Paola Randi, regista proveniente dal mondo del teatro e dai cortometraggi. Alfonso D’Onofrio (Gianfelice Imparato, “Il divo”) è uno scienziato napoletano molto timido che, dopo aver passato la sua vita tra lo studio della migrazione delle cellule e la visione di telenovelas con la madre, perde il lavoro ed è costretto a nascondersi da una banda di delinquenti in una catapecchia abusiva sul tetto di un palazzo del quartiere srilankese della città: lì, il povero nero Gayan (Saman Anthony) diventa prima suo ostaggio, poi suo unico amico. Una commedia davvero curiosa e che contiene anche sequenze d’animazione un po’ surreali, ma che è impostata in stile un po’ eccessivamente teatrale e risulta poco coinvolgente per lo spettatore nonostante le numerose gag.
Il DVD distribuito da CG Home Video presenta il film con una buona qualità complessiva dell’immagine e del comparto sonoro, con sottotitoli opzionali, e con appena un trailer come unico contenuto extra.

QUALITA’
ARTISTICA
QUALITA’
TECNICA
EXTRA

Proveniente dal teatro e dai cortometraggi, la regista Paola Randi sintetizza così la genesi del suo primo lungometraggio, storia di un’amicizia nata da una convivenza forzata.
Con le fattezze di Gianfelice “Il divo” Imparato, ne è infatti protagonista Alfonso D’Onofrio, timido e impacciato scienziato napoletano che, trascorsa tutta la vita a studiare la migrazione delle cellule e a guardare telenovelas con la madre, perde il lavoro e, per un tragicomico equivoco, si trova costretto a nascondersi da una banda di malviventi in una catapecchia abusiva sul tetto di un palazzo del quartiere srilankese della città, dove lo squattrinato nero Gayan alias Saman Anthony, ex campione di cricket, diviene dapprima ostaggio, poi suo unico alleato.
Ed è incluso anche il cantante degli Avion Travel Peppe Servillo nel cast di questa commedia che, sceneggiata dalla stessa Randi insieme al Pietro Albino Di Pasquale cui dobbiamo lo script de “L’uomo fiammifero” (2009), all’Antonia Paolini già attiva nella serie tv “Raccontami” e ai mocciani Luca Infascelli e Chiara Barzini, tira in ballo perfino surreali momenti d’animazione.
Una commedia sicuramente atipica per il cinematograficamente vuoto stivale tricolore d’inizio XXI secolo, ma che risente un po’ troppo – e in maniera evidente – della preparazione teatrale della sua autrice.
Non a caso, il maggiore pregio dell’operazione è individuabile nelle prove degli attori, in quanto l’insieme, nonostante il veloce susseguirsi delle assurde situazioni, raramente riesce a coinvolgere lo spettatore, risultando non poco noioso e a tratti (molti tratti) incomprensibile.

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