Twitter e le serie americane: amore o odio? 30/08/2011
Posted by Teresa in Articoli, Chuck, Cinema e TV, Dr. House, The Big Bang Theory, Web.Tags: Bones, Castle, NCIS, Twitter
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Prima di raccontarvi qualcosa della mia esperienza personale circa l’incontro tra Twitter e una delle serie americane che seguo con maggiore costanza e passione, Bones, farò un breve excursus storico sulla nascita di questo ormai frequentatissimo social network.
Twitter è un servizio gratuito creato nel 2006 dalla società californiana Odeo, grazie all’idea del suo sviluppatore, Jack Dorsey, che permette di scambiarsi messaggi di non più di 140 caratteri. Ispirato agli SMS, questo servizio è stato in seguito potenziato, ampliandone le capacità e fornendo agli iscritti la possibilità di condividere immagini e video appositamente caricati (upload) su piattaforme specifiche on line, quali yFrog, TwitPic, Lockerz, Mobypicture, solo per citarne alcune.
Il primo nome che venne scelto per questo rivoluzionario social network fu twttr, traendo ispirazione dal più noto Flickr (sito che permette di condividere fotografie personali).
La scelta del suo attuale nome, Twitter, fu invece del tutto accidentale: Jack Dorsey ha raccontato che si sono imbattuti nella parola per caso e che la sua definizione ‘una breve raffica di informazioni irrilevanti’ o ‘il cinguettare degli uccelli’ (da questo il logo di Twitter), descrivevano così bene il prodotto da consacrare questa scelta.

Il logo di Twitter
La nuova piattaforma, dopo essere stata testata tra gli impiegati della società sviluppatrice, venne lanciata il 15 luglio 2006 e acquistò una maggiore popolarità nel 2007, durante il festival South by Southwest, che ha luogo ad Austin nel Texas, durante il quale il numero dei tweet giornalieri (così vengono chiamati i messaggi che sono scambiati attraverso il social network) passò da 20.000 a più di 60.000, grazie a due grandi schermi montati al Festival, che permettevano di leggere i tweet inoltrati dai partecipanti all’evento.
Ovviamente, come per ogni social network che si rispetti, i messaggi che si scambiano attraverso Twitter sono pubblici e leggibili da chiunque segua (followers) la persona che li scrive o semplicemente si imbatta nel suo tweet, attirato dall’argomento trattato, ma è possibile comunque settare la privacy dei propri messaggi rendendoli privati e leggibili solo ai propri followers.
Twitter permette inoltre di creare una sorta di ricerca in modo da seguire tutte le persone che parlino di un dato argomento: se, per esempio, siete appassionati della serie Chuck e volete leggere tutti i tweet che la riguardano, basterà digitare il nome Chuck, preceduto dal simbolo # (es. #Chuck), in questo modo compariranno sulla vostra timeline (la cronologia di messaggi del vostro account) tutti i tweet che vi interessano.
Per comprendere fino a che punto questo social network sia oggi diventato fondamentale nel mondo della comunicazione, vi basti pensare che una delle notizie più importanti di quest’anno, l’uccisione del terrorista Osama bin Laden, l’uomo che ha finanziato ed ideato l’attacco al World Trade Center dell’11 settembre del 2001, è stato inconsapevolmente raccontato in diretta al mondo da Sohaib Athar , consulente informatico, che ha riportato sul social network parte degli eventi avvenuti in quella storica giornata e che sono stati poi ripresi dalle maggiori emittenti televisive mondiali per ricostruire questa operazione americana avvenuta non lontano da Islamabad.
Ma per tornare a trattare argomenti più frivoli, vi parlerò, da appassionata spettatrice della serie Bones, del legame di questo show con Twitter, che – nel giro di due anni – ha finito per trasformarsi in un’arma a doppio taglio per lo showrunner Hart Hanson, intaccando in modo quasi irreparabile l’idealistico rapporto che aveva creato con i fan della serie.
Prima di proseguire oltre devo avvisarvi che nel trattare l’argomento mi troverò forzatamente a rivelare degli spoiler riguardanti la sesta serie, che in Italia è arrivata alla trasmissione del settimo episodio della sesta stagione, interrotta ad aprile di quest’anno.
I primi passi del creatore e produttore esecutivo dello show sul social network sono stati decisamente piacevoli, Hanson colloquiava giornalmente con gli appassionati sostenitori di Bones, inviando immagini dal set, rispondendo alle continue domande che gli venivano rivolte e finendo per avere più di 9.000 followers che leggevano avidamente le notizie che condivideva con il pubblico di tutto il mondo.
Gli argomenti erano davvero dei più disparati, Hanson parlava del processo creativo usato per ideare la serie, di spoiler, dei rapporti tra i protagonisti dello show, fino ad arrivare allo scambio di curiose informazioni personali circa la sua esperienza di autore televisivo. Nel corso dello show, Hanson decise persino di omaggiare i fan cominciando a chiamare i borsisti, che dalla quarta stagione si sono alternati al fianco della protagonista presso il Jeffersonian, squinter, usando il termine coniato da alcuni fan unendo le parole squint (così Booth chiama gli scienziati) ed intern (specializzandi).
In seguito ad una puntata della quinta stagione (5×17 The death of the queen bee), che aveva luogo nel vecchio liceo della protagonista Temperance Brennan, su Twitter nacque inoltre un’iniziativa molto divertente: tutti i fan cominciarono ad usare come icona la propria immagine di quando erano al liceo, idea alla quale aderirono anche Hanson e tutti i membri del cast di Bones che avevano un account sul social network.
Il tutto sfociò poi nella pubblicazione, da parte di un gruppo di spettatori, del “Bones Year Book“, che ricalcava le orme degli album pubblicati dai licei americani, nei quali si trovano le foto dei maturandi dell’anno, i loro successi scolastici e le previsioni su ciò che faranno nel futuro.
L’iniziativa piacque talmente ad Hanson che, dopo aver ricevuto in regalo il “Bones Year Book” in occasione del Comic-Con del 2010, ringraziò i fan inserendo nel telefilm alcune delle idee trovate nell’album, come per esempio il fatto che il personaggio di Vincent Nigel-Murray (Ryan Cartwright) avesse vinto un milione di dollari partecipando al famoso quiz americano Jeopardy.
Questo ideale rapporto tra Hanson e fan ha però cominciato ad incrinarsi l’anno scorso, con la messa in onda della sesta stagione e l’introduzione di un nuovo personaggio Hannah Burley (Katheryn Winnick), nuova compagna del protagonista Seeley Booth (David Boreanaz) e diretta rivale in amore del personaggio di Temperance Brennan (Emily Deschanel).
Anche in questo caso Twitter ha avuto un ruolo fondamentale circa il modo in cui i fan sono venuti a conoscenza dell’introduzione di questo nuovo personaggio nella serie: a poche ore dalla messa in onda dell’ultima puntata della quinta stagione (5×22 The Beginning in the End), durante la quale gli appassionati avevano assistito sbigottiti alla separazione dei due protagonisti, il giornalista televisivo Michael Ausiello, scioccava infatti tutti con tweettando lo scoop riguardante la prima puntata della successiva serie e rivelando che uno dei protagonisti sarebbe tornato con un nuovo interesse amoroso.
Da quel momento in poi, tutto ha cominciato a degenerare.
Quei 140 caratteri sono stati usati da molti fan per dare voce al proprio dissenso, espresso spesso in maniera assai poco civile.
Questo stato di cose è perdurato per tutto l’arco della stagione successiva, fino al momento in cui la poco amata Katheryn Winnick ha salutato la serie nel 13° episodio.
Al di là della mia personale opinione sulla trama dello show (non è questo il principale argomento di conversazione), devo dire che, nel giro di pochi mesi, ho assistito impotente al deteriorarsi di uno scambio davvero costruttivo ed interessante tra il produttore ed il pubblico, conclusosi con un tweet piuttosto esplicito di Hanson con cui, il 14 novembre 2010, prendeva definitivo congedo dal suo quotidiano scambio con i suoi followers su Twitter.

Tweet di Hart Hanson
“Prendo una pausa dagli ottusi rumorosi solipsisti ego maniaci che credono che ciò che loro pensano corrisponda a quello che tutti nel mondo pensano. Arrivederci per ora.”
Da quel momento in poi, Hanson non ha più risposto ad alcun fan, pur continuando sporadicamente a condividere immagini dal set o retweettare (inoltrare il tweet di qualcun altro) in occasione particolari e rare, foto a lui inviate dai fan, come è accaduto, per esempio, in occasione del Comic-Con di San Diego.
In successive interviste, Hanson ha più volte spiegato il suo punto di vista, asserendo che le persone che seguono lo svilupparsi di una serie su Twitter, sebbene possano costituire lo zoccolo duro dei fan, non rappresentano in alcuna maniera la volontà della maggioranza degli spettatori di uno show e che, dopo aver cercato a lungo di difendere le sue scelte creative da attacchi troppo aggressivi, aveva deciso di gettare la spugna ponendo fine al suo scambio con i fan sul social network.
Guardando alla vicenda dal suo punto di vista, sembra difficile non dargli ragione.
La sua presenza su Twitter, pur essendo certamente stata utile ai fini di pubblicizzare la serie, non è qualcosa di dovuto e immaginare di gestire le risposte a molti fan che ti riempiono di insulti, sembra davvero troppo da chiedere a chiunque.
Hanson ha fatto dunque bene ad allontanarsi da Twitter?
La risposta a questa domanda non è semplice e se la vicenda si fosse chiusa con quel suo messaggio, avrei probabilmente risposto con un convinto sì.
I miei attuali dubbi derivano però dal fatto che, nonostante egli abbia più volte asserito che l’opinione di un così sparuto gruppo di fan non abbia di fatto peso, sembra che Hanson abbia preso davvero seriamente le lamentele di alcuni di loro su Twitter e la dimostrazione di quanto gli eventi siano denegati, ci viene dalla sua risposta alla domanda di una fan, durante il panel tenutosi a luglio di quest’anno a Los Angeles, presso il Paley Center.
In questa occasione pubblico ed attori della serie si sono incontrati per vedere insieme un’anteprima del penultimo episodio dello show che sarebbe stato mandato in onda in televisione a pochi giorni da quell’evento.
Ad una domanda di una certa Andrea ricevuta tramite Twitter e letta da Michael Ausiello, moderatore del panel, espressa, tutto sommato, con notevole cortesia, circa l’evoluzione del carattere del protagonista maschile della serie nell’arco della stagione ed il suo rapporto con il personaggio di Hannah Burely, Hanson ha dato letteralmente di matto.
Riporto qui di seguito parte della sua, a mio parere, intollerabile risposta:
“Blow me, Andrea. For one thing, everyone who says ‘the fans’ is full of shit. There’s no such thing as ‘the fans’ […] no, you are a narcissistic, solipsistic, fool.”
Di fronte ad un simile sfogo, per tradurre il quale vi consiglio di fornirvi di un buon vocabolario di slang, viene da chiedersi se davvero il rapporto del signor Hanson con i fan sia così ingestibile da giustificare questa serie di insulti abbastanza difficili da comprendere o se piuttosto la sua frustrazione non derivi da critiche pesanti ricevute dalla stampa di settore durante l’arco della stagione, nonché da un forte stress.
La logica mi impone di dire che, nel momento in cui un personaggio pubblico decide di esporsi su un social network come Twitter, dovrebbe anche saper gestire le conseguenze a cui va incontro e riempire, in maniera così generalista, i fan di insulti, non mi sembra davvero il modo migliore di farlo. Dopotutto sono proprio loro che decretano il successo di uno show, che essi siano investiti in una serie in maniera particolare o siano meri spettatori che si limitano a sintonizzarsi su un canale televisivo, trovo davvero inspiegabile che un produttore, una persona di una certa età e cultura si rivolga così al proprio pubblico.
Ed il caso di Hanson non è certamente isolato. Greg Yaitanes, produttore esecutivo della serie House – Medical Division, alla fine della scorsa stagione televisiva, ha tenuto un comportamento non dissimile da quello di Hanson con i fan che protestavano per il discusso finale della scorsa stagione dello show.
Altro esempio da menzionare quello di Kurt Sutter, showrunner di Sons of Anarchy, il quale ha deciso di recente di cancellare il proprio profilo sul social network. Sutter, noto per i suoi modi diretti e l’uso di un linguaggio abbastanza esplicito, è salito alla ribalta quando alcuni suoi commenti riguardo le nomination agli Emmy, che avevano ignorato il suo show, sono stati riportati da alcuni siti ed usati come vere e proprie notizie per costruire dei pezzi giornalistici piuttosto articolati circa le sue opinioni. Sentendosi strumentalizzato, e finendo in qualche modo per mettere in ombra la sua stessa creatura con le sue dichiarazioni, il creatore di Sons of Anarchy ha abbandonato Twitter.
Questo social network non crea però solo questo genere di conflitti, la maggior parte delle volte viene utilizzato in maniera davvero piacevole ed efficacie, ne è un esempio la divertentissima caccia al tesoro organizzata da Nathan Fillion quest’estate per le strade di Roma ed i canali di Venezia.
In Italia per una vacanza, l’attore ha infatti pubblicato diversi tweet in cui fotografava specifici luoghi della città che i suoi fan italiani dovevano riconoscere e nei quali dovevano recarsi per trovare dei regali che lui lasciava loro. Ecco quindi che alcuni fortunati utenti si sono ritrovati con una maglietta firmata dall’attore Zachary Levi o autografi rilasciati da Nathan stesso.
In conclusione, qualunque sia l’uso che ne viene fatto, Twitter è divenuto ormai una componente essenziale della promozione di un programma, riferendosi ovviamente agli Stati Uniti.
I più seguiti giornalisti televisivi e le maggiori riviste del settore, fanno ormai girare scoop, spoiler ed articoli proprio su questo social network che, grazie ad un’organizzatissima rete di fan, vengono fatti girare su Internet e tradotti in diverse lingue per essere condivisi in tutto il mondo.
Sebbene si dica che un fenomeno non dovrebbe mai essere analizzato mentre è in corso, sta di fatto che questa nuova forma di comunicazione fa parte del presente delle major americane e di un nuovo modo di fidelizzare i propri spettatori: è possibile quindi che non si riescano ad evitare tali eccessi da parte di tutte le parti in causa?
Purtroppo non sono in grado di dare una risposta a questa domanda, perché stiamo vivendo il divenire di questo rapporto ogni giorno, proprio davanti ai nostri occhi, il che può essere un peccato o, a mio avviso, il bello di ogni vicenda.
Non solo raccontarla, ma viverla.
Qui di seguito potrete trovare i link ad alcuni degli account delle serie più seguite del momento:
Bones
BONESonFOX (Twitter ufficiale della serie)
David Boreanaz (Seeley Booth)
TJ Thyne (jack Hodgins)
Hart Hanson (Showrunner)
Stephen Nathan (Produttore esecutivo)House
HOUSEonFOX (Twitter ufficiale della serie)
Jesse Spencer (Robert Chase)
Omar Epps (Eric Foreman)
Greg Yaitanes (Produttore esecutivo)Castle
Castle Show (Twitter ufficiale della serie)
Andrew W Marlowe (showrunner)
Nathan Fillion (Richard Castle)
Stana Katic (Kate Beckett)
Molly Quinn (Alexis Castle)The Big Bang Theory
BigBang_CBS (Twitter ufficiale della serie)
Bill Prady (produttore esecutivo)
Kunal Nayyar (Raj)
Simon Helberg (Wolowitz)
Kaley Cuoco (Penny)Chuck
ChuckonNBC (Twitter ufficiale della serie)
Zachary Levi (Chuck Bartowsky)
Adam Baldwin (Casey)
Yvonne Strahovski (Sarah)
Joshua Gomez (Morgan)
Josh Schwartz (co-creatore/produttore esecutivo)
Ali Adler (autore/produttore)NCIS
NCIS_CBS (Twitter ufficiale della serie)
Sean Harland Murray (Timothy McGee)
Pauley Perrette (Abby Sciuto)
Per un ulteriore guida al mondo di Twitter e degli show che potete trovare su questo social network, vi rimando a questa interessante lista pubblicata dal sito TheTVAddict.com: Your Ultimate Guide to TV on Twitter
Certo che ti piace scrivere eh… XD
Il comportamento di Hanson non è certo una novità nel mondo della TV, il diverbio è nato su Twitter, ma in tanti altri casi nasce altrove. La colpa non è certo di twitter e twitter è solo uno dei tanti modi in cui i fan si tengono in contatto con le loro serie preferite. Hanson ha fatto dunque bene ad allontanarsi da Twitter? Semplicemente chi se ne importa…
In tanti casi è molto sopravvalutato questo social network, o anche il rivale facebook. ovviamente i produttori di una serie seguono con attenzione ciò che pensano i fan, ma non così tanta quanto si pensa. Senza dimenticare che hanno strumenti propri di sondaggio un tantino più efficienti per testare il polso del pubblico. Hanno sondaggi, ci sono i forum, i vari social network… Ognuno fa la sua parte, che messe insieme formano una piccola parte che *può* influire sulle decisioni degli autori.
Io capisco te che usi molto twitter, ne sei affezionata e ci hai fatto questo mega-post simil-propagandistico (:D), ma ti invito calorosamente a controllare gli account twitter che hai messo e di verificare se sono reali, perchè di almeno uno sono sicurissimo che è un fake.
Detto questo, gli account twitter interressanti sono davvero pochi. Scordatevi, lo dico ai neofiti, di interagire direttamente col vostro autore preferito, quello riceve 10.000 domande al giorno e al massimo i più disponibili ne rispondono a qualcuno ogni tanto. Rimane quindi l’unico vantaggio di leggere loro pensieri ed esperienze, se proprio ne sentite la necessità, ma spesso sono pure banalità. Altri attori hanno l’account gestito dal manager… Quindi, non tutti sono Nathan Fillion, per dirla tutta.
Beh… propagandistico non mi pare, il post non è un ‘invito’ ad usare Twitter, si limita a fornire una finestra su questo mondo o almeno questa era l’intenzione :)
Gli account sono verificati, invito te – se sei certo uno di questi non sia vero – a dirmi quale, così controllo nuovamente e correggo, grazie.
Ci ho messo la faccina, non hai messo nessun invito, ma sempre (tanta) pubblicità gli hai fatto :)
Sull’account fake, mi sa che mi sono sbagliato. Però non tutti sono verificati, ecco una cosa che ti sei dimenticata di dire nel mega-post: che la maggior parte degli attori famosi presenti su twitter hanno un “account verificato” in senso proprio, con un’apposito bollino.
Comunque, qual’è il tuo account twitter? Per curiosità…
L’intento non era certo fare pubblicità, ma parlare di Twitter ed è difficile trattare un argomento senza descriverne pregi e difetti, in quanto al mio account preferisco sinceramente non condividerlo in questa sede :)
Per ciò che concerne la questione degli account verificati su Twitter, hai fatto un’ottima osservazione.
Nel mega-post ho scordato di dire che gli account delle ‘celebrità’ sono verificati tramite un simbolino azzurro vicino al nome, anche se non è una regola che vale per tutti, vedi che non era “abbastanza lungo”? :D
purtroppo gli artisti oggi hanno moltissimi input e penso sia difficile mediare, se si è convinti delle proprie scelte è meglio seguire la propria testa.
Cmq solo per dovere di cronaca, Sutter non ha cancellato il suo profilo su twitter, ha mandato due twitt di recente.
Onestamente credo che quando uno showrunner decide di interagire con il pubblico, debba partire già dall’inizio con la chiara idea che prenderà insulti e che tutto ciò che dirà verrà poi utilizzato come meglio crede chi lo legge. Conclusione, fossi in loro se non sono disposti ad accettare questo, non aprirei neppure gli account suddetti.