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Dispersi d’estate (31) – Il paese delle meraviglie si può trovare ovunque 31/08/2011

Posted by Antonio Genna in Cinema e TV, Dispersi d'estate, Film, Video e trailer.
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Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 25 mila film. In Italia ne arrivano a malapena 500. Gli altri si disperdono nei buchi neri della distribuzione. Hideout.it da anni si occupa di recuperare il buono dei dispersi con rassegne, un sito, un festival e il libro “Dispersi. Guida ai film che non vi fanno vedere”. Nell’indolenza dell’estate, un buon film rinfresca più di un ghiacciolo, perché un disperso al giorno toglie l’afa di torno…

Il paese delle meraviglie si può trovare ovunque

Prima di andare Somewhere con Sofia Coppola, Elle Fanning aveva già collezionato una manciata di ruoli da protagonista. Primo su tutti, questo Phoebe in Wonderland, una delicata storia di bambini pensata per un pubblico adulto. La sorella di Dakota interpreta una ragazzina che soffre della sindrome di Tourette e si rifugia nel ruolo di Alice.

Titolo: “Phoebe in Wonderland”
Regia: Daniel Barnz
Sceneggiatura: Daniel Barnz
Fotografia: Bobby Bukowski
Montaggio: Robert Hoffman
Musica: Christophe Beck
Interpreti principali: Elle Fanning, Felicity Huffman, Patricia Clarkson, Bill Pullman, Campbell Scott, Peter Gerety
Produzione: Silverwood Films
Origine: Usa, 2008
Durata: 96′
Colore


Recensione di Alberto Brumana, apparsa originariamente qui

Phoebe è una ragazzina problematica. Vuole bene ai genitori ma ci litiga, le piace andare a scuola ma sputa in faccia ai compagni. Solo quando inizia a recitare in una versione teatrale di Alice nel paese delle meraviglie sembra trovare la sua pace interiore.

Se vuoi vedere il film con la traduzione italiana, scarica i sottotitoli su ItalianSubs

Elle Fanning fino a pochi mesi fa era solo la sorella di Dakota, la bambina-attrice dall’urlo facile de La guerra dei mondi (2005) di Steven Spielberg. Ora che la vittoria alla Mostra di Venezia con Somewhere l’ha resa una delle più giovani star hollywoodiane (nel 2011 sarà in Super 8 di J.J. Abrams, in Twixt Now and Sunrise di Francis Ford Coppola e in We Bought a Zoo di Cameron Crowe), fa piacere ritrovarla nel film che l’ha realmente lanciata negli Usa come attrice protagonista.

Nel film interpreta Phoebe, una bambina che soffre della sindrome di Tourette (disordine per il quale si hanno incoercibili pulsioni a compiere gesti o proferire parole volgari), e lo fa con estrema naturalezza, attorniata da un cast femminile davvero eccellente, con Felicity Huffman nel ruolo della madre e un’intensissima Patricia Clarkson in quello dell’insegnante di teatro. Proprio attraverso il teatro Phoebe si costruisce un mondo tutto per sé, nel quale dimenticare i propri problemi e ritrovare quella speranza che, a nove anni, già pensava di aver perso. Daniel Barnz riesce, in fase di scrittura prima e in quella di regia poi, a rendere una storia come questa mai banale. La presa di coscienza della sindrome, da parte di Phoebe e della sua famiglia, è infatti graduale e ben collegata al mondo di Alice nel paese delle meraviglie. Lo stile registico passa con stupefacente facilità dal crudo realismo delle crisi della ragazzina ai momenti fantastici e surreali in cui Phoebe si immagina realmente all’interno di quell’universo fatato.

Quella che inizialmente poteva sembrare solo la storia di una famiglia “difficile”, diventa così uno splendido racconto che non può che coinvolgere e commuovere.

Curiosità
La sindrome di Tourette è stata riscoperta al cinema negli ultimi anni. Ne soffrono, ad esempio, Holly Hunter in The Big White (Mark Mylod, 2005), Sara D’Amario in Caos calmo (Antonello Grimaldi, 2008), Efren Ramirez in Crank: High Voltage (Mark Neveldine e Brian Taylor, 2009). In precedenza, il film più famoso in cui il protagonista ha la sindrome di Tourette è sicuramente Qualcosa è cambiato (James L. Brooks, 1997).


Trailer originale:

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