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TeleNews #37 – Festival di Sanremo 2011, quinta ed ultima serata: il trionfo di Roberto Vecchioni – A Sanremo successo a metà di Morandi “Forrest Gump” – Le polemiche prima della finale, il caos del televoto – Spartacus gladiatore pulp – Mentana e la battuta a Berlusconi 20/02/2011

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Lo spazio “TeleNews – Notizie dal mondo della televisione” raccoglie – segnalandone le fonti di provenienza – notizie ed argomenti vari, legati al mondo dello spettacolo e della televisione italiana e straniera, e che finora non hanno trovato posto in altri appuntamenti abituali del blog.
Se avete segnalazioni da fare, lasciate qui il vostro messaggio.

FESTIVAL DI SANREMO 2011, serata finale

In questo spazio speciale esaminiamo quanto accaduto nel corso della serata conclusiva del 61° Festival di Sanremo tramite le parole dei principali quotidiani nazionali.

  • La quinta ed ultima serata
    Al Festival di Sanremo numero 61 vincono l’impegno e l’amore. E la canzone d’autore. Trionfa Roberto Vecchioni che distanzia Emma e i Modà (secondi) e Al Bano (terzo) in una edizione premiata dagli ascolti e dalla buona volontà. Il gruppo guidato da Gianni Morandi ce l’ha messa tutta per portare a casa un risultato al grido del tormentone coniato per l’occasione, “stiamo uniti”. Passato un memorabile Benigni, passato un non indimenticabile Andy Garcia, visti Robert De Niro e Monica Bellucci e i Take That, l’ultima serata mette al centro la musica. Musicali anche i due ospiti, la popstar idolo delle ragazzine Avril Lavigne e Massimo Ranieri. Belen fa quello che le riesce meglio, cioè cantare (con suo padre, sul palco, e si commuove), la Canalis quello che le viene peggio, ballare. Ultimi istanti al cardiopalma: entrano nella rosa dei tre Al Bano, Vecchioni e Emma e i Modà. Alla fine la spunta “Chiamami ancora amore”. (altro…)
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Musica – Artisti Uniti per l’Abruzzo “Domani – 21 aprile 2009” 08/05/2009

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“Domani – 21 aprile 2009” è un brano registrato in un solo giorno, il 21 aprile 2009, in un solo luogo, le Officine Meccaniche Recording Studios di Milano. Il pezzo è stato diffuso nelle radio ed emittenti musicali a partire dalle ore 03.32 di mercoledì scorso 6 maggio, ad un mese esatto dal sisma che ha colpito l’Abruzzo, e dal prossimo 15 maggio sarà disponibile in vendita anche nei negozi ( edito dalla Sugarmusic).
La canzone è stata scritta e prodotta da Mauro Pagani; il videoclip che vi presento qui sotto è stato prodotto da Marco Salom con la Angelfilm, con regia di Ambrogio Lo Giudice e fotografia di Marco Bassano.

I 56 artisti italiani e le persone coinvolte, raccolte sotto il nome Artisti Uniti per l’Abruzzo, hanno partecipato al progetto a titolo gratuito, ve li elenco di seguito. (altro…)

Le sigle delle serie TV (27): Arnold 05/02/2008

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ArnoldTorna l’appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato, e che si affianca alla rubrica “Le sigle dei programmi TV”.
Questa volta parliamo della sit-com Arnold (titolo originale “Diff’rent Strokes”), composta da 189 episodi (8 stagioni) di 25 minuti l’uno, prodotta da Embassy Television, Norman Lear e Tandem Productions, trasmessa negli Stati Uniti sul network NBC dal novembre 1978 al maggio 1985 e poi sul network ABC dal settembre 1985 al marzo 1986. In Italia la sit-com è andata in onda con le prime 2 stagioni nel 1980 su diverse reti locali, con il titolo Harlem contro Manhattan, per poi essere proposta dal 1982 da Canale 5, che ha trasmesso le repliche e gli episodi successivi, inizialmente con il titolo Il mio amico Arnold. Dal 2003 la sit-com è stata replicata nella fascia mattutina di Italia 1, e dal febbraio 2007 è anche spesso in replica sul canale digitale terrestre Boing. Non esistono nè sono al momento previsti DVD italiani della serie.
La sit-com segue le vicende di Arnold (Gary Coleman) e Willis Jackson (Todd Bridges), due fratelli afroamericani di Harlem, la cui madre defunta lavorava per un ricco vedovo bianco, Philip Drummond (Conrad Bain), che dopo la morte della madre decide di adottarli. Arnold e Willis vanno a vivere in un lussuoso appartamento di Park Avenue, a Manhattan ,con il sig. Drummond, sua figlia Kimberly (Dana Plato) e la loro cameriera. Inizialmente la cameriera è Edna Garrett (Charlotte Rae), che poi lascia casa Drummond per gestire un pensionato femminile (e diventare protagonista del più lungo spin-off L’albero delle mele) e viene sostituita dall’anziana Adelaide Brubaker (Nedra Volz), a sua volta successivamente rimpiazzata dalla simpatica Pearl Gallagher (Mary Jo Catlett). (altro…)

Le sigle delle serie TV (24): Walker, Texas Ranger 05/09/2007

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Walker, Texas RangerTorna l’appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato, e che si affianca alla rubrica “Le sigle dei programmi TV”.
Questa volta parliamo della serie Walker, Texas Ranger, composta da ben 203 episodi (9 stagioni) di 45 minuti l’uno, prodotta da Top Kick Productions, The Ruddy Greif Company e Columbia Pictures Television, trasmessa negli Stati Uniti sul network CBS dall’aprile 1993 al maggio 2001, e in Italia su Italia 1 nella storica collocazione del sabato sera dal 1996 in poi, in seguito (dal 2002 al 2007) in replica nella fascia 20.15-21.00 di Rete 4 con ottimi riscontri di ascolto, al punto da tornare in onda dallo scorso 14 maggio su Italia 1 alla stessa ora, ed in replica anche sul canale satellitare FX. La serie non è ancora disponibile in DVD nel nostro Paese.
Western d’azione, il telefilm vede come protagonista il Ranger texano Cordell Walker (Chuck Norris), investigatore con sede a Dallas che è stato cresciuto da uno zio paterno, il nativo-americano Ray Firewalker (Floyd “Red Crow” Westerman), poi è stato un soldato nei Marines ed ha fatto parte delle Forze Speciali nella guerra in Vietnam. Partner di lavoro e migliore amico di Walker è James “Jimmy” Trivette (Clarence Gilyard), ex-giocatore dei Dallas Cowboys. Walker lavora anche insieme con Alexandra “Alex” Cahill (Sheree J. Wilson), assistente procuratore distrettuale della contea, che dopo una lunga attrazione sposerà nel corso dell’ottava stagione del telefilm. Walker riceve spesso suggerimenti sui casi da C.D. Parker (Noble Willingham), Ranger veterano che lavorava con Walker per poi dedicarsi ad un suo piccolo bar-ristorante. Nelle ultime due stagioni si uniscono alla squadra altri due Ranger: Sydney Cooke (Nia Peeples) e Francis Gage (Judson Mills).
La serie è rinomata per i suoi elevati valori morali, come il non utilizzo di droghe e l’importanza del servizio comunitario. Le arti marziali sono mostrate come il primo strumento utile per perseguire la legge, e spesso anche come mezzo per Walker e i suoi amici per raggiungere la comunità.
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Le parole della musica (34) – Fiction Plane “If Only” 18/07/2007

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Fiction PlaneOggi vi presento il testo della canzone “If Only” della band rock-pop inglese Fiction Plane, formatasi nel 2000 e composta da Joe Sumner (voce e basso), figlio del cantante Sting, attualmente affiancato da Seton Daunt (chitarra) e Pete Wilhoit (batteria). La canzone risulterà familiare a chi ha visto il film “Holes – Buchi nel deserto” (2003) con un giovane Shia LaBeouf (attore al momento nelle sale italiane con il blockbuster “Transformers” e presto con il thriller”Disturbia”), ed è infatti contenuta nel CD della colonna sonora del film.
I Fiction Plane hanno recentemente pubblicato il loro secondo album, “Left Side of the Brain”, composto da 11 pezzi, il cui primo singolo è il brano “Two Sisters”.

The old mans been stealin’
she’s holdin the greevin for hundred a years,
we all keep believin’
that history repeats itself year after year.
All I fear’s that the future is worse
we have to give in to a hundred year curse
sweatin’ the sun like we’re diggin a grave
dig deep enough and our fortune is saved.

If only if only the woodpecker sighs
the bark on the trees was as soft as the skies,
as the wolf waits below, hungry and lonely,
he cries to the moon if only if only.

Chasin the sky our beautiful wife
you make mistakes and it’s my back that breaks
and forever my past steals my life
to submission I’m beat
but there’s hope beneath these feet.
Blisters and blood and the sun makes you blind
Don’t let it eat till it can’t help but be kind
cause you know what’s important with your back to the world,
you can break metal chains and your friends don’t let you fall.

If only if only the woodpecker sighs
the bark on the trees was as soft as the skies,
as the wolf waits below, hungry and lonely,
he cries to the moon if only if only.

I’m a soul but I found myself lent,
that is no use when I’m finding my history, finding my history.
I am no plane, I’m more like a feather
that is no use when I’m finding my history, finding my history.
I am no plane, I’m more like a feather,
but I can’t fly away without finding myself.

If only if only the woodpecker sighs
the bark on the trees was as soft as the skies,
as the wolf waits below, hungry and lonely,
he cries to the moon if only if only.

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Le parole della musica (33) – Genesis “Land of Confusion” 14/07/2007

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Genesis “Land of Confusion”E’ arrivato il momento del concerto gratuito romano dei Genesis, in programma stasera al Circo Massimo (ne ho parlato in questo post): per l’occasione vi propongo testo e video originale di “Land of Confusion”, canzone scritta dal gruppo ed inclusa nell’album del 1986 “The Invisible Touch”. Le parole della canzone ed il video, che vede la partecipazione dei pupazzi di un vecchio show inglese, “Spitting Image” (e all’epoca non mancò di suscitare critiche il pupazzo raffigurante l’ex-Presidente USA Ronald Reagan), enfatizzano l’incertezza dell’era post-Guerra Fredda, ma non mancano di lasciare un senso di speranza per il futuro.

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Le parole della musica (32) – “Mayonaise” 04/07/2007

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The Smashing Pumpkins “Siamese Dream”In attesa dell’uscita (venerdì 6 luglio) del nuovo album “Zeitgeist” del gruppo, riformatosi dopo alcuni anni di separazione, oggi vi presento il brano “Mayonaise” del gruppo rock The Smashing Pumpkins, mai rilasciato come singolo ma presente nel bell’album “Siamese Dream” del 1993. Il pezzo è stato registrato tra il dicembre 1992 e il marzo 1993 ai Triclops Sound Studios.
Prima ecco il video di una versione live della canzone, eseguita il 30 giugno 2000 nel corso di un concerto del gruppo al Budokan di Tokyo.

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Le sigle delle serie TV (22): Love Boat 04/07/2007

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Love BoatNuovo appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato, e che si affianca alla rubrica “Le sigle dei programmi TV”.
Questa volta è in primo piano la serie Love Boat (titolo originale “The Love Boat”), composta da ben 249 episodi (nove stagioni) di 45 minuti l’uno, prodotta da The Love Boat Company, Aaron Spelling Productions e Douglas S. Cramer Company, trasmessa negli Stati Uniti sul network ABC dal settembre 1977 al maggio 1986, e in Italia storico appuntamento degli anni Ottanta su Canale 5.
La serie, ambientata sulla nave da crociera Pacific Princess, era basata sul film TV “The Love Boat” (1976) con Ted Hamilton e Cloris Leachman, a sua volta ispirato dal libro “The Love Boats” di Jeraldine Saunders.
Sul modello di altre serie anni ’80 (vedi la precedente Fantasilandia e la successiva Hotel), il telefilm vedeva un cast fisso e diverse guest-star, spesso molto note e comprendenti molte star del cinema e della TV del passato (tra le tantissime ricordo Ursula Andress, Gene Kelly, Vera Miles, Debbie Reynolds, Greer Garson, Troy Donahue, Lee Majors, Leslie Nielsen, Janet Leigh, Telly Savalas, Tom Hanks, i Village People), a rotazione in ciascun episodio: nel caso specifico, erano protagoniste le vicende romantiche, avventurose e comiche di equipaggio e passeggeri della nave da crociera su cui era realmente girata la serie. Ogni episodio era suddiviso in tre-quattro segmenti diversi, ciascuno sceneggiato da autori differenti e che vedeva protagoniste alcune delle guest-star di puntata.
I personaggi fissi della serie erano i diversi membri dell’equipaggio, ossia il capitano Merrill Stubing (Gavin MacLeod), la direttrice di crociera Julie McCoy (Lauren Tewes) – sostituita nelle stagioni 8-9 da Judy McCoy (Pat Klous) -, il barman Isaac Washington (Ted Lange), il dottore Adam Bricker (Bernie Kopell), Burl “Gopher” Smith (Fred Grandy) e la figlia del capitano Vicki Stubing (Jill Whelan). Nelle ultime due stagioni si è aggiunto il fotografo Ashley Covington “Ace” Evans (Ted McGinley). (altro…)

Le sigle delle serie TV (21): Il mio amico Ultraman 27/06/2007

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Il mio amico UltramanNuovo appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato, e che si affianca alla rubrica “Le sigle dei programmi TV”.
Questa volta è in primo piano la serie canadese Il mio amico Ultraman (titolo originale “My Secret Identity”), composta da 72 episodi (tre stagioni) di 25 minuti l’uno, prodotta da Sunrise Films e Scholastic Productions, trasmessa in Canada su un circuito di emittenti dal settembre 1988 al maggio 1991, e in Italia per parecchi anni nei pomeriggi di Italia 1 a partire dal 1988 (in replica dal 2003 al 2005 sul non più esistente canale satellitare Italia Teen Television).
La serie vedeva protagonista l’attore Jerry O’Connell (in seguito nel cast dei telefilm I viaggiatori – SlidersCrossing Jordan) nei panni del quattordicenne Andrew Clements, che un giorno, mentre è in cerca del suo amico, il dottor Benjamin Jeffcoate (Derek McGrath), cade e viene investito da un fascio di raggi fotonici, che causano lo sviluppo di superpoteri. Andrew scoprirà ben presto di riuscire a fluttuare, di essere invulnerabile, velocissimo e fortissimo.
Andrew utilizzerà le neo-acquisite abilità per aiutare la gente e sconfiggere i criminali ma, a parte il dott. Jeffcoate, le terrà nascoste agli amici ed alla sua famiglia, composta dalla madre Stephanie (Wanda Cannon) e dalla sorella Erin (Marsha Moreau). In seguito il ragazzo scoprirà che l’esposizione ai raggi X può temporaneamente bloccare i suoi poteri, e quando si ritroverà nuovamente esposto ai raggi fotonici si ritroverà con poteri più forti, e riuscirà anche a volare (cosa che fino a quel momento aveva fatto usando delle bombolette spray). (altro…)

Le parole della musica (31) – “Big Love” 08/06/2007

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Fleetwood Mac - “Tango in the Night”Oggi vi presento il brano “Big Love”, pezzo del gruppo rock Fleetwood Mac apparso nell’album “Tango in the Night” del 1987.
Prima di tutto vi presento la registrazione di una splendida versione acustica della canzone, eseguita dal cantante e chitarrista del gruppo Lindsey Buckingham (nato il 3 ottobre 1949).

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Le sigle delle serie TV (20): Mork e Mindy 07/06/2007

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Mork e MindyNuovo appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato, e che si affianca alla rubrica “Le sigle dei programmi TV”.
Questa volta è in primo piano la sit-com Mork e Mindy, composta da 95 episodi (quattro stagioni) di 25 minuti l’uno, prodotta da Miller-Milkis Productions, Henderson Production Company e Paramount Television, trasmessa negli Stati Uniti sul network ABC dal settembre 1978 al maggio 1982, e in Italia prima su RaiDue dal 1979 (con le sole prime due stagioni, quelle in cui il protagonista è doppiato da Oreste Lionello) ed in seguito su Italia 1 dal 1984 (che ha replicato le prime due stagioni proponendo le stagioni 3-4 con un nuovo doppiaggio); la sit-com è stata poi replicata su Canale 5, e dal 2003 in versione restaurata sui canali satellitari Jimmy, Italia Teen Television e Paramount Comedy / Comedy Central, e sul canale digitale terrestre Boing. Non esistono ancora DVD italiani con gli episodi della sit-com, ma dovrebbe arrivare qualcosa già entro fine anno.
Il personaggio dell’alieno Mork (l’attore Robin Williams) è stato introdotto nell’episodio “Fantascienza anche per Fonzie” (5.22) del celebre telefilm Happy Days (in quell’episodio Mork minacciava di portare sul suo pianeta Ork il protagonista Richie Cunningham come esemplare umano, ma Fonzie sabota il piano dell’alieno), e dato il successo riscontrato dall’apparizione venne subito deciso di dedicare una serie interamente a lui.

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Le parole della musica (30) – “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” 01/06/2007

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“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”Giornali e riviste ne parlano da settimane: proprio oggi ricorre il 40° anniversario di uno storico album dei Beatles e dell’intera storia musicale, “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Il disco, registrato in un periodo di 129 giorni tra il dicembre 1966 e l’aprile 1967, è uscito il 1° giugno 1967 nel Regno Unito (il giorno successivo negli Stati Uniti), e nel 2003 si è classificato in prima posizione nella classifica “The 500 Greatest Albums of All Time” della rivista statunitense “Rolling Stone”.
Da ricordare la celebre copertina del disco (cliccate sopra la miniatura per vederne una versione ingrandita in una nuova finestra), creata dal direttore artistico Robert Fraser ed in seguito pluriparodiata (anche dai Simpson), che raffigura un collage di più di 70 volti celebri tra cui Marlon Brando, Marilyn Monroe, la Gioconda, Edgar Allan Poe, Karl Marx, Oscar Wilde, Marlene Dietrich, Stanlio e Ollio.
Ecco il testo della canzone che da’ il titolo all’album, “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Tra le altre storiche tracce del disco, ricordo “With a Little Help from My Friends”, “Lucy in the Sky with Diamonds”, “When I’m Sixty-Four” e “A Day in the Life”.

It was twenty years ago today,
Sgt. Pepper taught the band to play
They’ve been going in and out of style
But they’re guaranteed to raise a smile.
So may I introduce to you
The act you’ve known for all these years,
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.
We’re Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band,
We hope you will enjoy the show,
We’re Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band,
Sit back and let the evening go.
Sgt. Pepper’s lonely, Sgt. Pepper’s lonely,
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.
It’s wonderful to be here,
It’s certainly a thrill.
You’re such a lovely audience,
We’d like to take you home with us,
We’d love to take you home.
I don’t really want to stop the show,
But I thought that you might like to know,
That the singer’s going to sing a song,
And he wants you all to sing along.
So let me introduce to you
The one and only Billy Shears
And Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.

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Le sigle delle serie TV (13): Alice 09/03/2007

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AliceNuovo appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato.
Questa volta è in primo piano la classica sit-com Alice, composta da 202 episodi (nove stagioni) di 25 minuti l’uno, trasmessa negli Stati Uniti sul network CBS dal settembre 1976 al febbraio 1985, e in Italia su Canale 5 dal 1981, dove per molti anni ha caratterizzato la programmazione mattutina, ed in seguito sulle reti locali.
Basata sui personaggi del film “Alice non vive più qui” (1974), diretto da Martin Scorsese ed interpretato da Ellen Burstyn nel ruolo protagonista (vincitrice di un premio Oscar come migliore attrice protagonista per questo film), la sit-com vede invece come protagonista l’attrice e cantante Linda Lavin nel ruolo di Alice Hyatt. Dopo che suo marito Donald viene ucciso in un incidente di camion, Alice ed il suo dodicenne figlio Tommy (Philip McKeon) lasciano la loro casa in New Jersey e si dirigono verso Hollywood, dove Alice vuole inseguire il suo sogno di diventare una cantante. Quando l’auto di Alice e Tommy si rompe a Phoenix, i due finiscono per stabilirsi nella cittadina dell’Arizona dove Alice ottiene un lavoro come cameriera al “Mel’s Diner”, un ristorante per camionisti gestito dal burbero e scontroso Mel Sharples (Vic Tayback, l’unico attore della sit-com già presente nel film); lì Alice farà amicizia con le sue colleghe cameriere, la mangiauomini Florence Jean “Flo” Castleberry (Polly Holliday) e la timida e nevrotica Vera Gorman (Beth Howland).
A metà della quarta stagione, Flo lascia la città per andare a lavorare a Houston (ed essere protagonista di una breve sit-com spin-off, intitolata appunto Flo), e viene sostituita inizialmente da Belle Dupree (Diane Ladd, che aveva interpretato Flo nel film), poi da Jolene Hunnicutt (Celia Weston). Nel 1985 la sit-com si conclude con la vendita del ristorante da parte di Mel che offre un inaspettato bonus in denaro alle sue tre impiegate: Vera è sposata e incinta, Jolene in procinto di aprire un negozio da estetista e Alice si dirige verso Nashville per esaudire il suo grande sogno di diventare una cantante. (altro…)

Le sigle delle serie TV (12): Otto sotto un tetto 27/02/2007

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Otto sotto un tettoNuovo appuntamento con lo spazio che raccoglie alcune sigle, più o meno “storiche”, legate a serie TV principalmente del passato. Questa volta in primo piano la sit-com Otto sotto un tetto (titolo originale “Family Matters”), composta da ben 215 episodi (nove stagioni) di 25 minuti l’uno, trasmessa negli Stati Uniti sul network ABC dal settembre 1989 al maggio 1997 e poi passata sulla CBS dal settembre 1997 al luglio 1998, e in Italia in onda dagli anni ’90 inizialmente su Canale 5 e poi su Italia 1, che continua a replicarla in questo periodo all’alba.
Una delle sit-com afro-americane di maggiore successo della televisione americana insieme a I Jefferson (di cui ho parlato qui) e I Robinson (di cui ho parlato qui), Otto sotto un tetto è lo spin-off della sit-com Balki e Larry, due perfetti americani, praticamente sconosciuta in Italia (trasmessa su Canale 5 negli anni ’80), in cui era già comparso il personaggio di Harriette Winslow (Jo Marie Payton-France).
Qui conosciamo la famiglia allargata di Harriette: il marito poliziotto Carl (Reginald VelJohnson), il ribelle figlio Eddie (Darius McCray), la brillante figlia Laura (Kellie Shanygne Williams) e la figlia piccola Judy (Jaimee Foxworth), la sorella Rachel (Telma Hopkins) e il figlio di quest’ultima, Richie (Bryton McClure), a cui si aggiunge da subito la madre di Carl, Estelle Winslow (Rosetta LaNoire).
La serie ben presto si focalizza sull’inventivo nerd vicino di casa dei Winslow, Steve Urkel (Jaleel White), innamorato non corrisposto di Laura e che farà spesso irruzione nelle vite della famiglia. Steve avrebbe dovuto apparire soltanto per un episodio, ma grazie alla sua grande popolarità è diventato un personaggio fisso e tra i principali della sit-com, grazie alle sue incredibili invenzioni che causano sempre guai e l’irritazione di Carl, e alla sua identità alternativa dell’irresistibile Stefan Urquelle, nato per far innamorare di sè Laura.

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Le parole della musica (29) – “Make Your Own Kind of Music” 14/02/2007

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“Make Your Own Kind of Music”Per tutti coloro che hanno visto ieri sera su RaiDue i primi due episodi della seconda stagione di Lost, ecco la canzone che appare inaspettatamente nella scena iniziale, ambientata nella (fino ad allora misteriosa) botola sotterranea: si tratta di “Make Your Own Kind of Music”, scritta da Barry Mann e Cynthia Weil, e cantata nel 1969 da Mama Cass Elliot, già membro del quartetto pop Mamas & Papas (la canzone è contenuta nel suo album “Bubblegum, Lemonade and Something for Mama”).

Nobody can tell ya;
There’s only one song worth singin’.
They may try and sell ya,
‘cause it hangs them up to see somone like you.

But you’ve gotta make your own kind of music
sing your own special song,
make your own kind of music
even if nobody else sing along.

So if you cannot take my hand,
and if you must be goin’,
I will understand.
You’re gonna be knowing
the loneliest kind of lonely.
It may be rough goin’,
just to do your thing’s
the hardest thing to do.

But you’ve gotta make your own kind of music
sing your own special song,
make your own kind of music
even if nobody else sings along.

So if you cannot take my hand,
and if you must be goin’,
I will understand.

You gotta make your own kind of music
sing your own special song,
make your own kind of music
even if nobody else sings along.

Per chi volesse riascoltare la canzone, ecco un video con alcune immagini di Lost che la incorpora come sottofondo (nessuna scena spoiler, appare soltanto un nome non ancora comparso negli episodi della seconda stagione finora trasmessi su RaiDue).

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