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J.A.S.T. Blog Tour – Dodicesima tappa, intervista a Simone Sarasso 31/10/2010

Posted by Antonio Genna in Heroes, Interviste, Libri, Lost, Video e trailer, Web.
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Come avevo anticipato in questo post, è in corso il primo blog tour italiano dedicato al romanzo “J.A.S.T. – Just Another Spy Tale” (Marsilio, 144 + 144 + 128 pagine, prezzo di copertina 19,50 €). Il libro è il primo serial televisivo realizzato su carta: è in vendita in un cofanetto composto da tre volumi, per dieci episodi complessivi, con tempi di lettura studiati attorno ai 40 minuti per episodio (durata tradizionale di un episodio di telefilm).
Si tratta di un’opera coinvolgente ed avvincente, scritta da Simone Sarasso (nato nel 1978, vive a Novara, talentuoso autore e sceneggiatore noir), Lorenza Ghinelli (nata nel 1981, il suo primo romanzo “Il divoratore” uscirà a gennaio 2011) e Daniele Rudoni (nato nel 1977, colorista per la Marvel Publishing America, e con Sarasso già autore della graphic novel “United We Stand” del 2009).
Con l’occasione ho avuto modo di rivolgere qualche domanda a Simone Sarasso, uno dei tre autori.


Cosa ha generato il tuo amore per la scrittura?
La vera responsabile del mio amore per la lettura (e, di conseguenza, per la scrittura) è mia moglie. È stata lei a regalarmi e consigliarmi i primi libri “giusti”. Primo fra tutti,Q di Luther Blisset.

 

Quando hai iniziato a scrivere racconti e romanzi?
Molto tardi. A ventisei anni. Turkemar, il mio primo racconto, l’ho scritto nel 2004.

Hai anche scritto storie per fumetti, cinema e TV: quali sono le differenze nell’approccio narrativo?
Con il romanzo puoi fare quello che ti pare: sei tu il regista, lo sceneggiatore, lo scenografo, il costumista e persino l’attore. I fumetti ti obbligano a dire molto con poco. Sono un esercizio fondamentale per imparare a scrivere buoni dialoghi.
Scrivere per lo schermo (piccolo o grande che sia) è un lavoro d’equipe. Non ci sei solo tu con la pagina bianca di fronte. C’è tutta la produzione di cui tenere conto, con le sue esigenze, il budget da non sforare, etc. etc.

Quale ritieni sia il mezzo con cui ti esprimi meglio?
Sicuramente il romanzo. Io sono un romanziere. Che scrive di tutto, ma che resta un romanziere.

Parliamo di “J.A.S.T.”: un romanzo che non è soltanto un romanzo, il primo serial televisivo su carta. Come è nata l’idea?
L’idea mi è venuta nel 2007. Era l’età dell’oro di LOST e di serie cult come HEROES (la cui prima stagione è un assoluto capolavoro). All’epoca ero completamente addicted ai serial americani (e l’addiction perdura tuttora) e a forza di guardarne tonnellate mi sono chiesto: Perché diavolo non ne faccio una anch’io? Mezz’ora più tardi avevo già stilato l’ossatura del romanzo e stavo chiamando i miei soci Daniele e Lorenza per spiegare loro cos’avevo in mente.

Vorresti descriverne in breve la trama?
È dura raccontare la storia del più grande segreto dell’Occidente (di questo parla J.A.S.T.) senza rovinare la sorpresa. Mi limiterò a dire che J.A.S.T. è strutturato come una planetaria caccia all’uomo: qualcuno ruba qualcosa che non dovrebbe esistere e un attimo dopo i migliori servizi segreti del mondo gli scatenano alle calcagna i loro fiori all’occhiello; Viscardi, il viscido killer dei Servizi Vaticani, Mordechai, l’eroe del Mossad e Aisha, l’affascinante e letale agente della CIA di origine afghana. Scoprire cosa cavolo è stato rubato è la ricompensa a lungo termine, quello che terrà lo spettatore – pardon, il lettore – incollato al libro fino all’ultima pagina. Parola di boy scout.

Come vi siete suddivisi il lavoro insieme con gli scrittori che ti affiancano nel progetto (Lorenza Ghinelli e Daniele Rudoni)?
Ogni autore ha curato la regia di diversi episodi (3-4 a testa).

E’ stato difficile coordinare il vostro lavoro?
Direi di no, visto che fin dall’inizio ho avuto la direzione artistica del progetto e sapevo esattamente dove volevo andare. Per rendere più omogeneo il testo, in fase conclusiva, abbiamo fatto diversi giri di editing per uniformare lo stile. Ci tengo a dire che è stato molto bello lavorare in squadra, almeno per quanto mi riguarda. Lungo la strada ho imparato molto dai miei compagni di viaggio.


Ringrazio Simone per la gentilezza e disponibilità… consiglio a tutti di non perdere questo originale romanzo, che secondo i tempi indicati sul cofanetto dovreste completare in appena 7 ore e 20 minuti (quasi come un cofanetto di un telefilm in onda su un canale cavo USA)… ma la storia vi appassionerà e ci impiegherete sicuramente di meno.
Ecco un riepilogo delle tappe 11 e 13 del Blog Tour, iniziato il 20 ottobre e che si concluderà il 2 novembre.

 

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A seguire, il booktrailer del romanzo.

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