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Comunicati – Mostra “Gianni Galassi, Fotografie 2002-2006” 26/01/2007

Posted by Antonio Genna in Arte, Comunicati, Doppiaggio, Fotografie.
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Riporto di seguito il comunicato di una mostra di fotografie di Gianni Galassi, che si occupa principalmente di doppiaggio insieme a sua moglie Daniela Nobili con la sua società LaBiBi.it.
La mostra, in corso a Palazzo Venezia (Roma) dal 31 gennaio al 25 febbraio, è sponsorizzata da Epson e realizzata con il Patrocinio del Comune di Roma.

Gianni Galassi, Fotografie 2002-2006
Roma, Palazzo Venezia
Sala del Refettorio
Via del Plebiscito, 118
31 gennaio  –  25 febbraio 2007

Vernissage e inaugurazione ore 18.30 presso l’Antico Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia

LocandinaDal 31 gennaio al 25 febbraio 2007 si terrà a Roma, presso Palazzo Venezia, la mostra personale “Gianni Galassi, EXTRALIGHT, Fotografie 2002-2006” a cura di Miriam Castelnuovo e di Ufficio Stampa l’Articolo e con la supervisione di Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale Romano.
L’allestimento della Mostra prevede 60 immagini a colori e in bianco e nero formato 60×90, stampate su carta fine-art Epson con tecnologie e inchiostri Epson.
Orario: 10.00 – 19.00; lunedì chiuso.
Catalogo in mostra – Testo critico di Miriam Castelnuovo.

Gianni Galassi: oltre i confini dei luoghi comuni
(…) L’esperienza soggettiva dell’autore si unisce alle sollecitazioni che provengono dall’esterno e che si mescolano vicendevolmente man mano che il lavoro prosegue, alla ricerca di qualcosa di definitivo. Difficile stabilire un fermo immagine, quando ti accorgi che ciò che stai inquadrando è in continua evoluzione  formale, tanto più se riferita ad una propria  spazialità prospettica, che ne determina il movimento attraverso la luce. E’ questo elemento con i suoi riflessi sulle superfici metalliche o su quelle di cemento armato e molti altri materiali, a dare la tensione a queste costruzioni, mentre lo spazio, quando è altro e vive autonomo oltre l’immagine inquadrata, gioca con un influenza particolare sulle strutture che circonda. Nei paesaggi, il volontario collocarsi  dell’opera in un determinato spazio, già  prestabilito da Galassi sceglie è il risultato di un continuo indagare sulle funzioni del vuoto e della sua leggerezza, che superando la consistenza dei materiali, dà vita ad inaspettate gradazioni ritmiche, giocate sui toni dei chiari e degli scuri delle ombre.
I vuoti entrano a far parte di un’inquadratura come fossero i silenzi, le pause del suo respiro, in attesa che qualcosa muti sotto lo sguardo attento e avido di cambiamenti inaspettati. Con le sue fotografie Gianni Galassi  riesce meravigliosamente a dare animo ad immagini da cui emergono molteplicità di ritmi sensibili: così come nella pittura seriale degli Anni Sessanta, quando il segno acquistava la strutturalità dinamica della forma, fino ad occupare secondo ritmi accelerati e sequenze scalari l’intera superficie del quadro, anche nelle immagini di Galassi si riscontra il ripetersi di moduli. Esso però non è il frutto di una ricerca personale volta alla rivalutazione di  preconcetti storico culturali, ma piuttosto scaturisce da ciò che titolerei quale il Valore Aggiunto che rende le sue fotografie delle vere opere d’arte.
E’ evidente come Galassi manifesti una certa predilezione per le complicate articolazioni geometriche, fortemente personalizzate da quelle lunghe ma impagabili attese, affinché finalmente l’ombra, fenomeno naturale e astratto per eccellenza, giunga invece e solo in quel dato istante, tagliente e materica come mai, determinando l’impeccabilità di quello scatto. Diversamente, quando egli punta l’obiettivo sui paesaggi isolati, genera una nuova idea di purezza, quale risultato di quella semplicità d’espressione che caratterizza ogni sua opera, nuovamente liberata dall’idea iniziale.
La passione che l’autore dimostra continuamente per la ricerca non vuole certamente assimilarsi all’idea di uno sterile sperimentalismo o della superficiale esaltazione di luoghi e di forme.
Il vero non può fare alcuna concessione al superfluo: da qui la scelta di Gianni Galassi di rivelarci in questa mostra le sue nobili e ancor più preziose intuizioni, superando i confini dei luoghi comuni.

Miriam Castelnuovo

Cantiere edile Formello - Roma

Biografia di Gianni Galassi

Gianni Galassi nasce a Milano nel 1954. A cinque anni riceve dal padre, appassionato di fotografia, la prima fotocamera. A dodici apprende i primi rudimenti di camera oscura. Prende corpo in quel momento la predilezione per il bianco e nero. A sedici anni concilia gli studi con l’attività di assistente fotografo specializzato in riprese industriali. Nel contempo dà inizio a una ricerca personale nel campo della fotografia fine-art, che proseguirà anche dopo l’avvio dell’attività in proprio che lo vede specializzarsi nello still-life e nell’arredamento, con l’impiego di apparecchi a banco ottico. Gli anni successivi si riveleranno cruciali per la sua formazione estetica. Le fotografie di Hervé, di Robert Frank, di Mario Giacomelli e di Berndt e Hilla Becher sono i suoi riferimenti artistici.
A soli ventiquattro anni espone i suoi lavori alla Galleria “Il Diaframma” di Milano, diretta da Lanfranco Colombo. In seguito realizza per il regista Marco Tullio Giordana i sopralluoghi fotografici del film “Maledetti vi amerò”. Ed è la produzione di un documentario sulla grande manifestazione dedicata dalla Biennale di Venezia proprio alla fotografia, ad allargare i suoi orizzonti creativi. Seguiranno altri documentari, insieme a numerosi spot per aziende italiane e straniere. Dopo varie esperienze come sceneggiatore e aiuto regista, si specializza nel campo della post-produzione, dando vita insieme a tre soci ad uno studio specializzato in montaggio video e in doppiaggio e sonorizzazione di film e telefilm. In seguito all’adozione del digitale Galassi inizia ad esprimersi anche col colore, che grazie alle nuove tecnologie è divenuto flessibile quanto il bianco e nero. Le sue opere trovano collezionisti in Italia e all’estero.

Sito web www.giannigalassi.com
E-mail: box@giannigalassi.com

Commenti»

1. Viviana - 05/02/2007

L’ho vista ieri, mi ha lasciato senza fiato scoprire quant’è bravo come fotografo! Sapevo che era un eccellente direttore al doppiaggio, mi mancava però questa sua doppia vita. Davvero, sono quadri, non fotografie.
Bravo bravo e ancora bravo.
Viviana


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