Libri – Giulio Mola “L’ultima partita” 19/12/2010
Posted by Antonio Genna in Calcio, Libri.trackback
Oggi è l’ultima domenica calcistica del 2010: parliamo del libro “L’ultima partita – In chiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo” (Fratelli Frilli Editori – collana “Controcorrente”, 336 pagine, prezzo di copertina 17,80 € – Acquista “L’ultima partita” su Amazon.it
), scritto da Giulio Mola, giornalista professionista e caposervizio sport presso la redazione milanese del quotidiano “Il Giorno” dal maggio 2005.
Il mondo del calcio italiano, come si è visto nelle cronache degli ultimi anni, non è soltanto un palcoscenico di grandi eventi, leggendari trionfi e memorabili sconfitte, ma è spesso avvolto da ombre oscure: morti misteriose, malattie improvvise, lo spettro del doping.
A cercare di far luce sulla questione è il libro-inchiesta di Mola, che gode di un’introduzione di Gianluca Vialli ed una prefazione di Xavier Jacobelli: senza censure e bavagli, il giornalista fa il punto sui mali oscuri del “gioco più bello del mondo”.
Si va alle dichiarazioni di Zeman all’indagine del Procuratore Guariniello, dal boom del nandrolone all’erba killer, dalle denunce dei sopravvissuti alle drammatiche testimonianze di chi non ce l’ha fatta, dalle tragiche morti spagnole in diretta alle spericolate vite di campioni aggrappati alle flebo, dal caso Manfredonia all’incubo di Garritano: una cronaca che parte da lontano e riesamina il numero enorme di morti premature e sospette, legate a malattie terribili come la micidiale SLA, la leucemia, il tumore al fegato.
Il libro presenta le testimonianze delle vedove e degli orfani, ma anche di chi è stato miracolato e di chi ha avuto il coraggio di raccontare ciò che ha visto fino a ieri negli spogliatoi, quelli delle squadre periferia e quelli delle grandi metropoli: il tutto con l’obiettivo di far acquisire una nuova consapevolezza a chi pensa che il calcio sia solo spettacolo e divertimento, e crede che non esistano più problemi del genere. Ma la domanda che rimane al termine della lettura è: ne vale davvero la pensa? Perchè si arriva ad estremi del genere, riuscendo anche a mettere a repentaglio la vita dei calciatori?
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